Le patologie dei piranha: ferite, infezioni, micosi e parassiti
Scritto da dott.sa Giorgia Mariani nella categoria AcquaristicaAnche se i piranha in cattività provengono per la maggior parte da prelievi effettuati nel loro ambiente d'origine, sono pesci robusti e con grandi capacità di adattamento. Questo però non è un buon motivo per non offrire loro una qualità dell'acqua e delle cure ineccepibili. Questo articolo vi spiegherà come evitare che si ammalino, quali sono le principali malattie che purtroppo possono contrarre, come evitarle e come porvi rimedio. Vi aiuterà inoltre a capire l'importanza della quarantena e a metterla in pratica.
La quarantena
Se avete già uno o più piranha e desiderate aggiungerne altri, non dimenticate che la quarantena è una precauzione indispensabile. Consiste nell'isolare ogni nuovo arrivato per un periodo di 40 giorni (o 30) in un acquario separato, prima di metterlo insieme agli altri. La quarantena risponde a tre necessità:
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Appurare che il pesce non sia portatore di micosi, virus, parassiti o batteri. Se così fosse, le conseguenze per tutti gli altri ospiti dell'acquario sarebbero drammatiche. Se vi accorgete che il pesce è malato, la quarantena è allora il momento adatto per fornirgli tutte le cure necessarie.
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Abituare il pesce al cibo e assicurarsi che mangi a sufficienza. Ciò è molto più semplice da osservare se il pesce è solo (assenza di altri animali che potrebbero mangiare al suo posto senza che voi li vediate). Proponetegli diversi tipi di cibo per sapere quale preferisce.
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Abituare il pesce alle vostre cure e alla vostra presenza.
La vasca di quarantena può essere composta allo stesso modo di quella principale. Ma per permettere delle osservazioni approfondite, non deve essere eccessivamente ricca di nascondigli e di elementi decorativi. Spesso si raccomanda dunque una configurazione di base.
L'acquario di quarantena dovrà essere messo in un luogo tranquillo, possibilmente non nella stessa stanza di quello principale. Per evitare ogni tipo di contaminazione da parte dei batteri, tutte le attrezzature e gli accessori utilizzati per questa vasca dovranno essere riservati esclusivamente a essa: non utilizzateli mai per un altro acquario.
Siccome questa vasca verrà utilizzata anche per ospitare dei pesci malati allo scopo di somministrare loro un trattamento individuale, è preferibile servirsi di materiali sintetici chimicamente neutri (che non alterino la qualità dell'acqua e le caratteristiche chimiche del trattamento) e facili da pulire e da disinfettare per poterli riutilizzare (niente piante vere né pietre porose ecc.).
Le patologie più comuni
Le ferite
Nei piranha le ferite rappresentano il problema di salute più frequente. Derivano dalle interazioni aggressive tra gli individui, dai momenti di panico e dagli attacchi di alcuni lepidofagi.
Per evitare che si aggrediscano tra di loro, ogni piranha deve avere abbastanza spazio e cibo. Non dimenticate che la sovrappopolazione, la promiscuità, un digiuno forzato superiore alle 24 ore o una temperatura troppo elevata provocano una grande aggressività. Ma non spaventatevi troppo se uno dei vostri pesci è stato morso a una pinna. Questo tipo di ferita benigna è alquanto banale nei piranha e non è più visibile dopo 2 o 3 settimane circa.
D'altra parte, contrariamente ai preconcetti, i piranha sono molto timidi e inclini alle reazioni esagerate nei momenti di panico. Bisogna quindi offrire loro molti nascondigli e luoghi ombreggiati e abituarli all'attività umana vicino all'acquario il prima possibile. Tutti gli elementi dell'acquario devono essere sicuri, vale a dire che non devono presentare spigoli taglienti ed essere saldamente fissati.
In libertà le ferite superficiali dei piranha generalmente guariscono senza problemi. In acquario non accade sempre così perché è un luogo chiuso e ospita molti batteri e particelle nocive.
Quando la ferita è grave, il pesce deve essere tolto e messo nell'acquario di quarantena. Deve essere trattato con un antibiotico ad ampio spettro e, in particolare, con i prodotti che contengono una combinazione di nitrofurazone e furazolidone. Questi ultimi sono molto efficaci, non sono tossici per i piranha e non distruggono l'equilibrio del filtraggio biologico. Presentano anche la particolarità di essere rapidamente assorbiti dall'organismo e agiscono quindi a livello sanguigno.
Le infezioni batteriche
Le infezioni batteriche compaiono a seguito di ferite o di contaminazione da parte di un pesce già infetto.
Le infezioni esterne
Sono facili da riconoscere perché hanno un aspetto sanguinolento e provocano un rapido deterioramento dei tessuti. Se non sono trattate in tempo, i batteri avvelenano il sangue e provocano un'infezione generalizzata (setticemia). A quel punto è solitamente troppo tardi per salvare il pesce. Per questo motivo, sin dal primo segnale, conviene agire in modo efficace isolando il pesce colpito e trattandolo con un antibiotico ad ampio spettro.
La necrosi delle pinne
È una delle patologie più frequenti in acquario. Si manifesta con un arrossamento delle pinne, che finiscono per ridursi in brandelli e diventare dei monconi dal contorno biancastro. È provocata dal batterio Flexibacter columnaris e compare invariabilmente negli individui fisicamente indeboliti per un motivo qualunque: importazione recente, trattamento brusco, cattiva qualità dell'acqua o alimentazione inadeguata. Il trattamento consiste nell'utilizzo di un battericida.
La tubercolosi
Chiamata anche malattia del deperimento, questa patologia è provocata dai batteri Mycobacterium o Nocardia. È trasmessa da un pesce all'altro tramite l'ingestione di sostanze infette. I pesci colpiti hanno i fianchi scavati e perdono l'appetito. Possono presentare altri sintomi associati, come la necrosi delle pinne, delle ulcere o un comportamento apatico. D'altro lato si osservano molti piccoli noduli o tubercoli delle dimensioni di una capocchia di spillo sugli organi interni. I trattamenti più efficaci sono il sulfafurazolo, la doxiciclina e la minociclina.
Attenzione: una buona parte dei batteri che provocano la tubercolosi dei pesci sono pericolosi anche per l'uomo.
Le micosi
Le micosi da Saprolegnia
Le micosi sono abbastanza frequenti in acquario. Le muffe e le spore fungine sono infatti molto comuni negli ambienti acquatici, soprattutto nella materia organica in putrefazione. La micosi si trasmette quindi per mezzo della muffa o delle spore. Tuttavia lo strato di muco che ricopre le squame dei pesci sani solitamente costituisce una barriera molto efficace contro questi organismi nocivi. Così, se questo strato di muco viene danneggiato per un qualsiasi motivo, la muffa può impiantarsi sulla pelle. È quel che succede anche quando il pesce è tenuto in cattive condizioni e il suo sistema immunitario indebolito lo predispone quindi alle infezioni. Come cura bisogna utilizzare un trattamento antimicotico di marca, specifico per i pesci d'acquario, rispettando scrupolosamente la posologia e la durata del trattamento per evitare le recidive. Anche il verde malachite è molto efficace, ma sfortunatamente è tossico per i piranha. È quindi meglio dimezzare la dose consigliata.
I parassiti
I vermi àncora
I vermi àncora (genere Lernaea) sono parassiti allungati che si fissano sui muscoli e penetrano negli organi interni. Nel punto in cui si attaccano si sviluppa quindi un'ulcera e possono allora apparire delle infezioni secondarie. Questo parassita si trova essenzialmente sui pesci appena importati, e lo si osserva soprattutto nei mesi estivi. Poiché i piranha sono sensibili al trattamento contro i vermi àncora, si raccomanda di procedere togliendoli manualmente. Per fare ciò bisogna tirare il pesce fuori dall'acqua, tenerlo su una superficie stabile con l'aiuto di un panno umido e togliere i parassiti a uno a uno con una pinzetta.
I pidocchi e i copepodi
I parassiti esterni come il pidocchio acquatico Argulus o il copepode delle branchie Ergasilus sono presenti nei piranha importati da poco.
II. pidocchio Argulus è un minuscolo crostaceo piatto e ovoidale che può raggiungere i 10 mm di diametro. Si fissa alla pelle e alle pinne grazie a due ventose e si nutre introducendo le spine boccali nella pelle del pesce. La presenza del parassita provoca una forte irritazione. Il copepode delle branchie Ergasilus si fissa alle branchie, agli opercoli e all'interno della bocca. Una grave infestazione può comportare gravi lesioni, dimagrimento, anemia e a volte la morte.
Gli insetticidi organofosforati come il metrifonato sono efficaci. Tuttavia i piranha sono molto sensibili a questa sostanza. Il metrifonato può allora essere utilizzato per trattare solamente l'acquario, mentre i piranha devono essere trattati separatamente in un bagno di permanganato di potassio per 30 minuti. La migliore prevenzione resta la messa in quarantena dei nuovi pesci.
Alcune precauzioni da prendere
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Attenzione ad alcuni medicinali: i Serrasalmidae sono più sensibili di altri pesci ad alcuni tipi di medicinali come il Dylox (trichlorphon) o il Masoten. Questi medicinali sono correntemente usati in acquariofilia e in acquicoltura ma non devono mai essere utilizzati per i piranha. I piranha sono sensibili anche al verde malachite, di cui è necessario dimezzare le dosi.
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Niente carbone attivo: non dimenticate che se introducete un filtro interamente o parzialmente chimico, il carbone attivo in esso contenuto è talmente efficace che assorbirà le sostanze medicamentose! Dovete quindi toglierlo dalle masse filtranti o non far funzionare il filtro. In compenso potete utilizzare il carbone attivo dopo la durata consigliata del trattamento, per eliminare ogni traccia del prodotto.
Giorgia Mariani è un'amante degli animali da sempre e una scrittrice freelance specializzata in acquariologia. Con oltre 15 anni di esperienza nella scrittura di argomenti relativi all'acquario, Giorgia è un'esperta nel settore.