Ansia da separazione nel cane: 11 modi per alleviarla

Scritto da Marco Costa dott. Marco Costa nella categoria Cani
Ansia da separazione nel cane: 11 modi per alleviarla

Anche se praticamente tutti gli animali sono dispiaciuti quando vedono il padrone uscire di casa, alcuni si arrabbiano davvero!

I veterinari raccontano storie di cani che hanno rosicchiato i pannelli di cartongesso fino a bucarli, hanno piegato le sbarre di ferro delle gabbiette o sono saltati attraverso le finestre chiuse. Anche sequalche gatto soffre per l’assenza dei padroni, il problema riguarda di più i cani.

I cani sono animali di gruppo. Alcuni si sentono irrimediabilmente persi, quando sono lasciati soli.

Ecco cosa vi raccomando per aiutare il vostro cane a calmarsi:

  1. Separatevi gradualmente
  2. Uscite per un momento
  3. Non coccolatelo
  4. Stancatelo un po’
  5. Trovategli un amico
  6. Fate diventare le valigie luoghi divertenti
  7. Illuminategli la vita
  8. Musica per le sue orecchie
  9. Attenzione alla sindrome del lunedì
  10. Confortatelo con una gabbietta
  11. Il legame psichico

Separatevi gradualmente

Per aiutare la bestiola ad abituarsi alla vostra assenza, dovete procedere per tappe. Date al cane un bocconcino e uscite dalla stanza per un minuto, chiudendo la porta dietro di voi.

Quando rientrerete, il vostro cane si comporterà come se foste appena tornati da una lunga vacanza in Africa, ma per lo meno capirà che può sopravvivere un minuto senza di voi.

Procedete gradualmente fino ad arrivare al punto in cui il cane passerà senza preoccuparsene un’ora o due in una stanza diversa da quella in cui vi trovate voi.

Uscite per un momento

Quando il cane si sarà abituato a starsene in un’altra parte della casa senza di voi, provate a uscire di casa per intervalli brevissimi.

Un sabato sono uscito di casa venti volte per pochi minuti ogni volta. Per quindici volte, al rientro, il mio cane si è comportato come se fosse ritornato Dio. Poi è scattato qualcosa, e lui si è a malapena accorto che stavo entrando e uscendo. Dopo di allora è andata molto meglio!

Non coccolatelo

Quando uscite di casa, non fate tanta confusione.

Dite "Ciao!" e uscite. Quando rientrate, siate altrettanto noncuranti.

È come dire al cane che il vostro andare e tornare non costituisce un avvenimento, e che restare da soli non è niente.

Ma lasciategli un bocconcino speciale. Quando uscite di casa, date al vostro amico qualcosa di speciale da rosicchiare, qualcosa che non gli date mai quando siete insieme.

In questo modo il cane potrebbe essere più ansioso di ricevere il bocconcino che preoccupato di vedervi andare via.

Si consiglia di riempire un osso o un giocattolo di gomma cavi con crocchette. I cani riescono a trascorrere ore intere cercando di estrarre il contenuto, e si dimenticano così di tutto il resto.

Stancatelo un po’

Prima di lasciare solo il cane, portatelo fuori a fare una bella passeggiata! Se lo stancherete, ci sono buone probabilità che dorma per tutto il tempo che siete via.

Per ottenere il massimo dalle passeggiate, utilizzarle per fare dell’addestramento supplementare. Quando un cane sa che cosa volete e che cosa vi aspettate da lui, ci sono buone possibilità che sia più fiducioso.

E un cane fiducioso è meno ansioso.

Trovategli un amico

Dato che i cani sono per natura animali di branco, la compagnia di un altro animale potrebbe far loro provare sentimenti del tutto diversi riguardo alle vostre assenze.

Far venire un suo simile sarebbe l’ideale, ma anche un gatto per casa può diminuire l’ansia del cane e farlo sentire a proprio agio.

Fate diventare le valigie luoghi divertenti

Alcuni cani rimangono veramente scossi quando vedono tirar fuori le valigie. Per placare l’angoscia, si consiglia di estrarre di tanto in tanto le valigie dall’armadio, anche quando non servono.

Tirategli un oggetto vicino alle valigie e fatevelo riportare, oppure nascondete in esse un giocattolo e fateglielo ritrovare.

Così, quando sarete pronti per un viaggio, il vostro cane non avrà una reazione di disperazione.

Al ritorno dai suoi viaggi porta sempre un regalo speciale per il suo cane. Quando rientro non faccio tanta confusione, ma lascio che la mia cagna infili il naso nella valigia e tiri fuori il suo pacchetto.

Illuminategli la vita

Se lasciate accesa una luce o due quando uscite la sera il cane potrebbe sentirsi più tranquillo.

Va benissimo qualunque cosa facciate per rendere la situazione più simile a quella di quando siete a casa.

I farmaci che danno sollievo

Quando sembra che nulla possa calmare il vostro cane terrorizzato, il veterinario potrebbe consigliarvi alcuni tarmaci per tenere sotto controllo il panico.

Ci sono parecchi tarmaci che innalzano i livelli cerebrali di serotonina, una sostanza chimica collegata con il rilassamento.

A differenza dei calmanti, che agiscono semplicemente addormentando il cane spaventato, i farmaci come l’amitriptilina (Adepril, Laroxyl. Triptizol) e il buspirone (Axoren, Buspar, Buspimen) possono effettivamente aiutare il cane a sentirsi normale.

Per alcune persone, si tratta di medicine miracolose. Questi farmaci restituiscono infatti ai padroni l'animale che pensavano di aver perso per sempre.

Musica per le sue orecchie

Accendete la radio perché il vostro cane possa sentire un po’ di rumore intorno a sé.

Sintonizzatela su una stazione che ascoltate normalmente, al solito volume.

Oppure provate a diffondere un rumore bianco prodotto da un ventilatore o da uno speciale apparecchio per i rumori.

Se il vostro cane non è continuamente in ascolto del rumore dei vostri passi o dell’auto, può fare qualche altra cosa invece di spendere ogni particella di energia nella vostra attesa.

Attenzione alla sindrome del lunedì

Siete convinti di essere voi a odiare il lunedì, ma provate a essere un cane che ha trascorso il fine settimana da membro amato della famiglia e si risveglia il lunedì mattina in una casa vuota.

L’animale non sa che cosa fare, il suo mondo si è completamente capovolto. Si consiglia di essere molto più premurosi, il lunedì mattina.

Accertatevi che il vostro amico passi un po’ di tempo a giocare o a passeggiare, lasciategli una radio accesa e dategli il suo giocattolo preferito.

Confortatelo con una gabbietta

Per alcuni cani, la sicurezza di una gabbietta è il solo modo per tenere alla larga il panico. È come una tana: i cani vi entrano e si rendono conto che li stanno bene. Se il vostro quadrupede non è già abituato alla gabbietta, suggerisco di chiedere consiglio al veterinario riguardo alla scelta di una gabbia e al modo di aiutare l’animale ad abituarvisi.

Tuttavia alcuni cani si trovano a disagio nelle gabbie.

Mettetelo in una gabbia e lasciatevelo per brevi periodi per vedere come si comporta. Se è colto dal panico, potrebbe veramente farsi del male. Di certo non vorrete chiudere in gabbia un cane spaventato.

Il legame psichico

Non avete mai desiderato che il vostro cane spaventato parlasse per dirvi qual è il problema?

Il vostro cane può parlare, e voi potete parlare con lui. Sono convinto che le persone possano comunicare telepaticamente con i propri animali.

Potete davvero conversare con loro senza dire una parola.

Un cane, ad esempio, si spaventava moltissimo, quando veniva la sciato solo. Gli parlai e scoprii che era stato abbandona to dai padroni precedenti.

Riuscii a rassicurarlo che i suoi attuali padroni si erano impegnati a tenerlo per sempre, e tutta la sua tristezza e i suoi timori scomparvero.

Per cercare di conversare con il vostro cane consiglio di andare in un posto tranquillo e di rilassarsi a fondo. Pensate al vostro amico e cercate di toccarlo allungando mentalmente una ma no. Siate pronti a tutto, e ricordatevi che ci vuole pratica!

Naturalmente, se il vostro "sesto senso" vi dice che i timori della bestiola sono incontrollabili, rivolgetevi subito al veterinario.

Marco Costa dott. Marco Costa

Marco Costa si è laureato alla facoltà UAB Barcelona, conseguendo con lode una laurea in scienze veterinarie. Ha lavorato nella pratica di piccoli animali ed equini per alcuni anni, prima di scegliere di concentrarsi esclusivamente sugli animali da compagnia. Ha sviluppato un interesse speciale per la medicina interna e l'oftalmologia.

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