Capire quando un cane è ammalato

Scritto da Barbara Lombardi dott.ssa Barbara Lombardi nella categoria Cani
Capire quando un cane è ammalato

Non parliamo dei cani vecchi e pieni di acciacchi, ma dei cani giovani o adulti: quando sono in buono stato di salute hanno gli occhi puliti, luminosi, pieni di espressione con il bianco dell’occhio chiaro e non iniettato di sangue: la congiuntiva è rosea.

Il pelo è lucido, pulito, ed è gradevole da toccare: la pelle è sottile, elastica, morbida, e se viene tirata e sollevata, quindi lasciata andare, si distende nuovamente nel modo normale: il naso è freddo e umido.

La vivacità della bestia è notevole: abbaia volentieri, e la sua voce è chiara, limpida e senza incrinature, i suoi movimenti sono pronti, scattanti, vivaci; la coda è in continuo movimento, il portamento della testa è alto, orgoglioso; la respirazione — in posizione di riposo — è normale, calma e regolare, non affrettata; le pulsazioni del polso sono normali.

Se il cane è in buona salute si nutre volentieri; non appena gli viene presentata la scodella mangia subito con evidente piacere senza mai alzare la testa se non quando ha dato fondo a tutto il cibo.

Il suo carattere è allegro, cordiale, vivace: dimostra chiaro il desiderio di uscire, di fare corse e salti, di giocare. Oltre a tutto ciò c’è da tener presente che il cane normale ha le orecchie né calde né fredde, il naso umido e fresco, e le sue orine sono limpide e di colore giallo paglia o giallo miele dall’odore che ricordano quello dell’aglio. Le feci sono piuttosto solide.

Ciò premesso, il proprietario di un cane deve preoccuparsi della sua salute quando lo vede svogliato e distratto, quando gira attorno alla scodella della zuppa senza decidersi a tuffarvi il muso (a meno che non si tratti di un cane viziato che ha delle particolari preferenze in fatto di cibo), quando cammina con passo affaticato, quando il suo sguardo non è vivo, ma anzi triste, quando è irrequieto oppure sonnolento o apatico, quando non accoglie con evidente gioia la possibilità di una passeggiata, quando non reagisce allegramente alle sollecitazioni dei bambini che lo vogliono compagno ai loro giochi, quando ha il naso caldo e asciutto.

Questi sono i sintomi che devono mettere in allarme la persona che ama il suo cane e che la devono consigliare a tenere la bestia sotto sorveglianza. Può essere che si tratti di un malessere passeggero e senza grande importanza: una malattia se è lieve e si può definire con il nome di “disturbo” è facilmente individuabile anche da un profano, basta che con i cani abbia una certa dimestichezza e che conosca molto bene il “suo” cane.

La cosa più saggia che l’allevatore di un cane possa fare, quando la propria bestia mostra chiaramente di non star bene, è di rivolgersi a un veterinario, specialmente se ha dei dubbi sui sintomi del male, e se il comportamento dell’animale presenta delle “novità” che non sa spiegarsi.

C’è tuttavia da tenere sempre presente che molto spesso le malattie hanno dei sintomi comuni fra loro, che confondono il profano, e rendono difficile la diagnosi e quindi la cura.

Se possedete un cane, se gli volete bene, se l’animale si è affezionato a voi, gli dovete queste misure di prudenza, e i pareri e i consigli del medico vi metteranno presto in grado di correre ai ripari allontanando dal vostro amico pericoli peggiori, e infine vi daranno fiducia e tranquillità.

Di cause per le quali un cane può ammalarsi ve ne sono molte: per esempio, il freddo o il caldo, i colpi di sole, gli avvelenamenti, le fratture, gli incidenti stradali, le ferite, i parassiti, le infezioni da microbi. Tuttavia le malattie alle quali vanno maggiormente soggetti i cani sono il cimurro e l’idrofobia o rabbia.

Prima di iniziare a leggere l’articolo riguardante le varie malattie, conviene soffermarci su ciò che il saggio e previdente proprietario di un cane deve sempre avere a portata di mano affinché l’intervento — al primo sintomo di indisposizione — possa essere tempestivo e quindi efficace.

Gli indirizzi

Tenete, aggiornatissima, una rubrica telefonica riservata solamente al vostro cane e che dovrà contenere i seguenti dati: nomi, indirizzi e numeri telefonici di:

  • Veterinario.
  • Farmacia.
  • Clinica veterinaria dell’università più vicina.
  • Salone da toilette dove normalmente portate il vostro cane per la pulizia e la tosatura.
  • Negozio che vende gli articoli per i cani (collari, museruole, scodelle, cibi speciali, ecc.).
  • Erborista.
  • Società di protezione degli animali.
  • Lega nazionale per la difesa del cane.
  • Nome della persona o dell’allevamento che vi ha venduto il vostro cane.
  • Enti che organizzano le annuali esposizioni di cani.

La cassetta dei medicinali

Per il vostro cane dovete avere una cassetta di medicinali ben divisa da quella che serve a voi e alla vostra famiglia. In tale cassetta dovete avere:

  • Aceto (in mancanza di un disinfettante l’aceto di puro vino è l’unico liquido che sia sicuramente efficace contro le affezioni della bocca, e per le irrigazioni vaginali. Deve essere adoperato nella proporzione del 20% in acqua bollita e lasciata poi intiepidire).
  • Acido borico in polvere.
  • Acqua ossigenata.
  • Acqua vegeto-minerale. Qualche bustina di polvere per la preparazione di questo liquido efficace contro le infiammazioni traumatiche.
  • Alcool denaturato.
  • Antisettici in polvere o in pomata.
  • Antisettici delle vie respiratorie.
  • Antisettici delle vie urinarie.
  • Astringenti intestinali contro la diarrea.
  • Bende normali e bende gessate.
  • Camomilla in fiore.
  • Cicatrizzanti in polvere o in pomata.
  • Collirio (non uno qualsiasi, ma il collirio che già avete usato precedentemente per il vostro cane, e che si è rivelato efficace).
  • Cotone idrofilo.
  • Disinfettanti delle vie intestinali e del tubo digerente.
  • Fasce elastiche.
  • Garze.
  • Glicerina fenicata.
  • Ittiolo pomata.
  • Jodosan.
  • Jodoformio.
  • Lassativi che siano già stati a suo tempo prescritti dal veterinario e la cui efficacia sia già stata sperimentata.
  • Lysoform.
  • Malva.
  • Olio canforato (specialmente adatto se il vostro cane non è più giovanissimo e soffre di qualche disturbo cardiaco).
  • Olio d’oliva, che è un emolliente utilissimo contro le infiammazioni delle mammelle delle cagne che allattano.
  • Olio di ricino.
  • Pomate alla penicillina, all’aureomicina, ecc.
  • Pomate da adoperare per le piaghe, le scottature, le ferite, le ulcere.
  • Purganti (vale il discorso fatto per i lassativi).
  • Senape in polvere.
  • Sulfamidici.
  • Tintura di jodio.
  • Vaselina borica e vaselina fenicata.

E oltre a ciò:

  • Una pera di gomma da usare per il clistere e per le irrigazioni vaginali.
  • Una peretta di gomma per la pulizia dell’interno dell’orecchio.
  • Una siringa da iniezioni con i relativi aghi, oltre al pentolino per la bollitura. Tutti questi oggetti li adopererete solo per le iniezioni che dovete fare al cane.
  • Un termometro prismatico per veterinario.

A portata di mano tenete anche un quaderno su cui segnerete quali medicine sono state somministrate al cane per la cura di certe malattie, la durata della cura, i risultati, la data in cui il cane è stato ammalato, e tutte quelle indicazioni che possono essere utili nel caso si verificasse il ritorno dei disturbi già sofferti.

Se vi sono medicinali che il cane non può tollerare dovete segnarlo, e ogni volta che sarete costretti a chiedere l’intervento del veterinario sarà più facile, per questi, stabilire la cura adatta scartando subito quei prodotti che l’animale non tollera o non gradisce.

Se avete scatole o bottiglie di medicinali acquistate già da qualche tempo, mostratele al veterinario che vi dirà se potete continuare a conservarle, o se dovete buttarle tra i rifiuti. Vi sono prodotti farmaceutici che con l’andare del tempo subiscono un deterioramento che può nuocere, e di solito sull’involucro di questi medicinali c’è un’indicazione con la data della scadenza; ve ne sono poi altri che il tempo rende assolutamente inefficaci e che quindi è inutile conservare.

Anche per i cani, come per gli uomini, vale sempre l’ammonimento di usare la massima prudenza nell’impiego di preparati medicinali. Se avete dei dubbi non rischiate di far del male al vostro cane unicamente perché qualcuno vi ha detto che una certa medicina ha compiuto miracoli sul suo cane. Può essere invece che lo stesso medicinale sul vostro cane abbia l’effetto di un veleno.

Attenetevi alle disposizioni che vi ha impartito il medico, e leggete attentamente le istruzioni contenute nelle scatole delle medicine.

Come si somministrano i preparati medicinali

Per via orale. Trattandosi di una medicina liquida, se è di sapore gradevole non è necessario preoccuparsi. Il cane la inghiottirà la prima volta e tutte le altre successive senza fare storie: ma può essere che il sapore del medicinale non sia gradito all’animale: e allora la inghiottirà la prima volta, ma poi si rifiuterà di farlo le volte successive.

In questo caso il padrone del cane deve accarezzare la bestia, parlarle affettuosamente mostrandole il cucchiaio con il liquido che deve inghiottire, e può anche essere che sia sufficiente l’opera persuasiva del suo padrone perché il cane mandi giù — se pure a malincuore — il contenuto del cucchiaio.

Esiste però un mezzo infallibile per costringere il cane a inghiottire la sua medicina anche se per difendersi tiene la bocca costante- mente chiusa.

Tenete alta la testa dell’animale e scostate con le dita le labbra su uno dei lati della bocca. Nella sacca che si sarà formata, versate la medicina e attendete che il cane — con un movimento spontaneo — l’abbia inghiottita prima di lasciare la sua testa.

Un altro sistema molto efficace consiste nel cercare di aprire le labbra sull’arcata dentaria immettendo nello spazio il medicinale: ma a quest’ultimo sistema potete ricorrere solo se il vostro cane è di taglia robusta, piuttosto forte, ed è restio a inghiottire ciò che voi volete.

Può essere che il medicinale da somministrare venga misurato a gocce: in questo caso se il suo sapore non è piacevole versate il liquido sopra una zolletta di zucchero o sopra un pezzetto di dolce e vi sarà molto facile farlo accettare al cane.

Le polverine e le pillole, o le compresse, anch’esse ridotte in polvere, le potete impastare insieme a una polpettina di carne oppure a un pezzetto di burro o di formaggio.

Le iniezioni. Se le fiale del medicinale prescritto devono essere iniettate per endovena è assolutamente necessario che la cura venga fatta da un veterinario, mentre le sottocutanee o le intramuscolari possono essere praticate da chiunque abbia un po’ di pratica e sappia usare una siringa con una certa disinvoltura. Occorre però disporre di una siringa della capacità di cmc 2 a 5, e di una più grande di cmc 10 a 20, che deve essere fatta bollire in acqua pulitissima per circa 10 minuti.

L’iniezione intramuscolare deve essere praticata sulla natica dell’animale, e per quella sottocutanea è opportuno che la prima venga fatta dal medico il quale indicherà l’esatta posizione delle dita che devono afferrare la pelle, e il punto in cui va iniettato il liquido. La cosa in sé non è affatto difficile, ma è bene che venga fatta come si deve, e solo il medico o un infermiere esperto può dare le esatte indicazioni e i consigli del caso.

Può essere che il cane sia eccessivamente nervoso o pauroso e che si spaventi solo a vedere una siringa (succede, del resto, anche a parecchi uomini). In questo caso sarà bene che l’animale venga tenuto fermo da una persona, mentre l’altra procederà alla piccola operazione.

È necessario in ogni caso parlare al cane con la massima dolcezza e gentilezza affinché non si agiti, oppure si calmi se e agitato.

Il clistere. Operazione molto delicata che è meglio compiere con l’aiuto di una persona che tenga fermo il cane impedendogli di fare movimenti vivaci e scatti.

Il liquido da immettere deve essere poco più che tiepido, e la cannuccia della pera leggermente unta di vaselina.

Lavande vaginali. Se la vostra cagnolina ha bisogno che le vengano praticate delle lavande vaginali, è meglio che ricorriate all’opera del veterinario oppure di un infermiere molto pratico: a meno che non vi facciate insegnare bene come si compie questa operazione senza fare del male alla bestia.

La temperatura

Deve essere rilevata con un termometro: l’ideale è di acquistarne uno prismatico per veterinari.

Ungetelo leggermente con un poco di vaselina, quindi introducetelo nel retto del cane per circa 3 cm, e lasciatevelo 5 minuti.

Quando lo estrarrete lo ripulirete bene con un battufolo di cotone inzuppato di alcool prima di riporlo nel suo astuccio.

La temperatura di un cane in buona salute è di circa 38,5°: se è più alta ciò significa certamente che il cane non sta bene ed è quindi opportuno tenere d’occhio l’animale facendolo subito visitare dal veterinario se la temperatura persiste a essere alterata anche di poco.

Le pulsazioni

Si misurano tenendo due dita appoggiate sull’arteria femorale dell’animale. Un cane adulto di taglia grande ha circa 70 pulsazioni al minuto: i cani di taglia media o piccola ne hanno anche 100/120 al minuto.

Pornate e unguenti medicamentosi

Se il cane è affetto da una malattia che gli causa delle eruzioni cutanee e che è necessario ungere con una pomata, ricordatevi che bisogna depilare la zona malata se volete che il medicamento penetri veramente nella pelle e non appiccichi inutilmente il pelo.

Pennellature in gola

Se dovete ricorrere a questo sistema di cura, acquistate un pennello da pittore, morbidissimo, e con il manico lungo: per nessuna ragione adoperate una bacchetta di legno con avvolto un batuffolo di ovatta all’estremità. Può essere che il cane ribellandosi alla cura faccia un movimento vivace, inghiotta il batuffolo di cotone e si ferisca con la bacchetta di legno.

In ogni modo, se dovete compiere questa operazione, abbiate molta pazienza, parlate al cane con dolcezza, e chiedete a un’altra persona che vi aiuti tenendo ben fermo il cane impedendogli di fare dei movimenti improvvisi.

Le supposte

La prima volta che un cane viene curato con la supposta, non prevedendolo non si ribella: la seconda volta e le successive cerca di sottrarsi alla pratica’ sfuggendo e andando a nascondersi.

Perché tutto si svolga senza incidenti, dovete per prima cosa organizzarvi perché la supposta venga introdotta la sera prima del sonno: portate il cane a fare la sua consueta passeggiata in modo che liberi l’intestino.

Tornati a casa, fate tenere il cane fermo da un’altra persona che l’animale conosca bene; immergete la supposta in un poco di acqua fredda perché si indurisca, quindi spingetela nel retto del cane il più profondamente possibile.

Prima di lasciar libera la bestia, battetele qualche sculacciatina sulle natiche: in questo modo il cane cercherà di sottrarsi alle pur benevoli percosse e per riflesso spontaneo stringerà lo sfintere.

Fasciatura degli arti

Per impedire che la fasciatura delle zampe sia troppo stretta e causi il gonfiore che è la conseguenza della circolazione difettosa, cominciate a fasciare dal piede verso l’ascella, tenendo naturalmente le bende sufficientemente larghe perché il cane non debba soffrire.

Fasciature al torace e all’addome

Devono essere fatte in modo da seguire il più possibile la forma anatomica dell’animale, impiegando bende elastiche disposte in modo da formare una specie di gilet che non impedisca al cane di camminare, e che gli consenta una respirazione normale.

Fasciature agli orecchi

I negozianti di articoli per animali, o i farmacisti hanno delle bende speciali, delle cuffie elastiche e di garza, delle reti che servono benissimo per compiere la delicatissima operazione della fasciatura agli orecchi. Si tratta di materiale studiato apposta per consentire un bendaggio che non faccia soffrire il cane, e che questo soprattutto non possa togliersi con le zampe.

Barbara Lombardi dott.ssa Barbara Lombardi

Barbara Lombardi è una veterinaria nonché scrittrice freelance specializzata sul tema della salute e del benessere degli animali domestici. Amante appassionato di cani e gatti, Barbara ha una grande esperienza nella scrittura di articoli sulla cura dei nostri amici animali.

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