Volere un Cane: considerazioni e consigli utili

Scritto da Barbara Lombardi dott.ssa Barbara Lombardi nella categoria Cani
Volere un Cane: considerazioni e consigli utili

Non sempre chi possiede un cane lo ha voluto veramente: qualche volta glielo hanno regalato, oppure lo ha raccolto per la strada dove (solo e indifeso) avrebbe intenerito anche un cuore di pietra.

Può accadere a tutti noi: un bel giorno ci troviamo con un cane al guinzaglio o con un cucciolo fra le braccia pur non avendo mai avuto intenzione di avere un cane.

Fate attenzione, allora! Se non siete proprio sicuri di volere un cane, se non siete disposti a fare dei sacrifici per lui, non lasciatevi intenerire dal cuccioletto che dalla vetrina del negozio di animali ammicca con l’aria fra il furbo e l’innocente e pare che fra i tanti passanti abbia scelto proprio voi.

Un cane può darvi un mare di amore, di amicizia, di fedeltà, di soddisfazioni, ma vuole in cambio qualcosa, e cioè il vostro affetto, le vostre cure, le vostre attenzioni.

In cambio della sua amicizia fedele e disinteressata dovete tarlo partecipare alla vita di famiglia: non basta infatti che gli forniate una cuccia confortevole e che gli porgiate ogni giorno una scodella piena di cibo; gli dovete anche parlare con affetto, gentilezza e amicizia. Gli dovete dedicare una mezzoretta ogni tanto per le sue passeggiate igieniche, e provvedere alla sua pulizia e alla sua salute.

Quando i cani sono di razza pura hanno una salute piuttosto delicata, e chi se ne prende in casa uno deve saperlo trattare con molta cura, facendolo periodicamente vedere a un veterinario.

Ma più che di tutte queste pur utili cose, un cane ha bisogno di essere amato: non avvilitelo quindi lasciandolo in disparte, e parlandogli solo per sgridarlo se ha causato un danno.

Educatelo, ma non sforzatevi di fare di lui il “cane sapiente” di cui tutti i vostri amici possano parlare con ammirato stupore: un cane che abbaia a comando, e che sceglie le lettere giuste in un alfabeto di legno per comporre sul pavimento il nome del suo amatissimo padrone, fa anche un po’ pena.

Se il vostro cane è intelligente dovete dargli la possibilità di dimostrarlo in un modo più simpatico: per esempio, insegnategli a porgervi gli oggetti che vi occorrono: le pantofole, il giornale, uno sgabello. Sentirà di esservi necessario, sarà molto fiero di potervi essere utile, e proverà della gratitudine per la fiducia che gli dimostrate.

Scegliete il cane più adatto alla nostra vita moderna: un cane che può vivere bene anche in città, in appartamenti non molto grandi, che ama i bambini, che è fedele, mansueto, intelligente, docile, gentile, affettuoso, paziente.

Questo, dunque, è il cane che fa per voi: un animale che ha negli occhi una dolcezza senza confronti, ma ravvivata da certi lampi di furberia che dimostrano quanto profonda sia la sua intelligenza: un animale che può stare bene su un prato a fare chiasso con i bambini, o in un’automobile, o a passeggio con una signora elegante.

Come ci si procura un cane

Se desiderate avere un animale di razza pura, munito di pedigree, vi conviene acquistarlo quando è ancora cucciolo; e circa il luogo dove comperare un cane vi può informare chi è pratico di questo argomento avendo già fatto i suoi acquisti e le sue esperienze; esistono allevamenti in tutte le città dove cucciolate di cani di razza purissima, bianchi, neri, o marrone non aspettano che la gioia di essere accolte in una famiglia in cui un cane è atteso e desiderato.

Vi sono negozi di articoli per animali domestici che mettono in vetrina delle ceste che ospitano cuccioli di ogni razza, ma se per una ragione qualsiasi non vi sentiste di fare un acquisto così importante in un negozio che non conoscete, potete sempre chiedere l’aiuto di un amico che se ne intenda, oppure potete anche rivolgervi alla Associazione per la protezione degli animali, oppure alla Lega nazionale per la difesa del cane della vostra città. Una volta che avete espresso il vostro desiderio, vi verranno forniti preziosissimi indirizzi di allevamenti che certamente saranno in grado di accontentarvi e di farvi felice cedendovi il cane che desiderate corredato di pedigree e di tutti i certificati necessari.

Inoltre, potete cercare il vostro nuovo amico a quattro zampe su un sito di annunci online di animali.

In base alla scelta della razza del cane, consultate un libro sull’allevamento di cani della razza scelta, e studiatevi bene quali sono le caratteristiche che la distinguono, in modo che al momento dell’acquisto sappiate con certezza qual è lo standard del cane, e cioè: taglia, pelo, nonché tutto l’insieme di segni e qualità che distinguono il cane da tutti gli altri cani.

In secondo luogo, poi, dovete sapere con certezza se desiderate avere un maschio oppure una femmina.

Stabilito questo particolare, scelta la bestiola, sinceratevi che non sia febbricitante: la giusta temperatura è caratterizzata quasi sempre dal naso fresco e umido: è però possibile misurarla con il termometro, e un negoziante che sa di offrire un animale sano e normale non si rifiuta mai di farlo. La temperatura media rettale è da 38° a 38,5° circa, ma non è insolito constatare un rialzo di temperatura negli animali un po’ nervosi e emotivi. Infatti non è stabilito che un cucciolo non si renda conto che sta subendo una specie di esame che deciderà del suo avvenire, e che per questo non si agiti.

L’importante è che il cagnolino non abbia più di 38,7°: in tal caso pensateci bene prima di acquistarlo e di portarlo a casa.

Altri particolari di cui è necessario tenere conto sono i seguenti:

  • Gli occhi devono essere sani e puliti.
  • I denti (se ci sono già) devono essere bianchi e diritti.
  • Il pelo deve essere regolare, lucido, pulito.
  • Scartate il cane che ha la pelle con delle chiazze, o che ha delle zone sulle quali manca il pelo.
  • La vivacità dell’animale, anche se gioiosa, deve però essere contenuta e non deve degenerare in nervosismo o isterismo.
  • Un cane cucciolo e di salute normale non può essere tranquillo e indifferente a ciò che succede attorno a lui. Se si comporta così, con apatia, allora vuol dire che non è in buona salute ed è molto meglio che rimandiate l’acquisto.

Se ricevete un cane in regalo

Può accadere che vi troviate davanti a una cucciolata di proprietà di persone che conoscete, e che vi lasciate andare a entusiastici apprezzamenti all’indirizzo di questo o quel cagnolino. Il padrone o la padrona, gentilmente e convinti di lare una cosa che vi faccia piacere, ve ne offrono uno, e voi che non avevate nessuna intenzione di prendervi un cane non sapete come fare.

Il vostro entusiasmo era sì, sincero, ma non vi avrebbe certo spinto a portarvi a casa un cuccioletto.

Se proprio non vi sentite di fare questa esperienza, se qualcuno della vostra famiglia soffre di idiosincrasia nei confronti dei cani, o se voi non avete il tempo necessario per accudirlo, o se più semplicemente non sentite il desiderio di possedere un cane, ditelo francamente a chi ve lo offre. Non abbiate timore: chi vi ha fatto l’offerta capirà che un cane bisogna desiderarlo fortemente per poterlo portare a casa, sentirsi soddisfatti, e renderlo felice.

Difficilmente i cani rimangono senza padrone, specialmente se sono piccini e di razza pura. Il vostro gesto di lealtà vi eviterà noie future e grande imbarazzo.

Il cane randagio

A chi non è accaduto, specialmente d’inverno, di essere seguiti da un cane sperduto, randagio, affamato, intirizzito dal freddo e spaurito?

Si sa come vanno queste cose: ci si china sulla povera bestia per fargli una carezza di solidarietà, gli occhi che ci guardano sono pieni di disperazione, ma hanno anche una scintilla di speranza.

Se vi trovate in questa situazione e avete con voi un vostro bambino, la preghiera di portare a casa l’animale sarà una cosa spontanea, naturale, logica. E certo fareste un regalo a voi stessi, ai vostri figli, al povero animale senza casa, oltre che un’opera di bene che può riempirvi di soddisfazione.

Ma non bisogna dimenticare certe misure di prudenza che devono farvi riflettere non appena avrete accolto il cane in casa vostra.

Prima di tutto accertatevi che sul collare non vi siano delle indicazioni che possano farvi ritrovare il suo padrone, e in questo caso il vostro dovere è di mettervi in contatto con chi l’ha smarrito.

Se queste indicazioni non ci sono, guardate l’indomani e i giorni seguenti le inserzioni degli annunci economici sul giornale cittadino: qualche volta chi ha smarrito un cane fa un appello a chi l’avesse trovato fornendo l’indirizzo o il numero del telefono.

Nel frattempo però non permettete che i vostri bambini e voi stessi prendiate troppa confidenza con il cane se non lo avete ancora fatto visitare da un veterinario il quale stabilirà se l’animale è in buona salute, se non è affetto da malattie infettive, o se non è portatore di insetti parassiti.

Un buon bagno, una pulizia a fondo fatta con coscienza vi restituiranno un animale pieno di gratitudine, festoso, affettuoso, ben disposto verso di voi e verso la vostra famiglia.

Anche se vi siete ormai affezionati al “trovatello”, non esitate a restituirlo al proprietario se nel frattempo, per un caso qualsiasi, foste venuti a conoscenza del suo indirizzo.

I vostri bambini capiranno (e glielo spiegherete bene) che non si può tenere ciò che non ci appartiene anche se è stato trovato per la strada: e se proprio la malinconia prende tutta la famiglia, potete sempre andare a comperare un cane che sarà proprio tutto vostro e che alleverete secondo i vostri desideri.

Ormai sapete che un cane porterà in casa vostra un’atmosfera festosa e un’amicizia fedele.

Il cane che si “adotta” o che si eredita

L’adozione di un cane può avvenire per diversi motivi, per esempio: la famiglia che l’aveva con sé deve trasferirsi all’estero e non può portare anche l’animale, e in questo caso il cane già adulto viene accolto da amici o parenti dell’ex padrone: il proprietario di un cane, essendo in tarda età, deve farsi ospitare in un istituto per persone anziane e naturalmente è costretto a separarsi dal suo amico. Anche in questo caso un vicino, oppure un amico o un parente prende con sé il cane.

Può accadere che muoia il padrone di un cane e che qualcuno accolga la bestia rimasta sola al mondo, o che qualcuno morendo lasci proprio in eredità a un amaico il proprio cane.

In ogni caso chi prende con sé un cane senza più nessuno compie un’opera buona che però è resa più difficile dal fatto che la bestia (essendo già adulta) ha le sue abitudini ed è fortemente affezionata al suo padrone. Il distacco è sempre uno strazio, per chi è costretto a lasciare il cane ad altri, e per l’animale che soffre per l’abbandono ne più né meno di come soffrirebbe una persona.

Se voi fate questa opera buona, la fate anche perché vi fa piacere avere un cane, e magari “quel cane” lo conoscete già.

Tranquillizzate chi ve lo ha ceduto, e nel caso che abbiamo previsto, cioè che il cane lo abbiate avuto da una persona anziana che è costretta a farsi ospitare in un istituto, fate ogni tanto una visita a questa persona e portatevi con voi il cane. Questo incontro sarà una festa per tutti e due, e voi non potrete che sentirvi soddisfatti per ciò che avete fatto.

Prime cure

Se il vostro cane lo avete acquistato in un negozio specializzato, avrete subito l’assistenza di un veterinario che sottoporrà la bestiola alle inoculazioni dei vaccini protettivi contro le malattie che i cani contraggono più facilmente, e cioè: il cimurro, l’epatite contagiosa, e la leptospirosi.

Esiste un vaccino trivalente che serve appunto per prevenire queste tre malattie, e il veterinario che esegue l’inoculazione rilascia poi al proprietario dell’animale un certificato con tutte le indicazioni del caso: tale documento deve essere conservato, e sottoposto al medico ogni volta che il cane necessita di una visita o di una cura da parte del veterinario.

Ma se il cane vi è stato regalato, oppure lo avete acquistato da un privato, allora dovete rivolgervi subito al veterinario perché lo visiti accuratamente, gli pratichi le vaccinazioni necessarie, e spieghi quali cibi deve e può mangiare.

Una cosa importante da non sottovalutare mai quando un cucciolo vi ne ad allietare la nostra casa, è di stabilire che non abbia i vermi, cosa molto facile da riscontrare nei cuccioletti. In caso positivo, il veterinario prescriverà la medicina adatta a sverminare la bestiola.

Anche gli alimenti necessari vi saranno suggeriti dal veterinario, e farete bene se scriverete la tabella della dieta in modo da averla sempre sottomano, eliminando così la possibilità di errori.

Farsi amare dal cane

Prima di occuparci della sua cuccia, della dieta, degli accessori da toilette, di tutte quelle cose, insomma, di cui giustamente ci si preoccupa non appena portiamo a casa un cucciolo, dobbiamo fare in modo di guadagnarci la sua fiducia, il suo affetto, la sua devozione.

Mettiamoci un momento nei panni di un cuccioletto che è stato tolto alla madre, che per qualche giorno si è visto oggetto di curiosità da parte della gente che sostava davanti al cesto esposto nella vetrina del negoziante, che ha avuto distratte carezze, e che finalmente si sente portare via e trasferire in una casa che non conosce.

Non ha ancora imparato a scoprire il mondo, e già deve fare delle esperienze: la curiosità benevola e affettuosa dei suoi nuovi padroni, l’ambiente assolutamente nuovo per lui, i pasti composti di ingredienti sconosciuti, e soprattutto la mancanza del tepore della madre.

A questo punto dovete ammettere che è assolutamente prematuro iniziare la sua educazione, cercando di insegnargli che sopra il tappetto non deve stare, e che deve “sporcare” solo in un certo angolo della casa, che non deve afferrare con i dentini le frange delle poltrone.

I primi giorni sono i più duri per lui, e sono quelli in cui dovete fare appello a tutta la vostra pazienza: se il cane lo avete voluto ciò significa che siete ben disposti verso questo genere di animali e che avete, per così dire, la “vocazione” del padrone di un cane.

Frenate la naturale esuberanza dei bambini e non permettete che si palleggino il cucciolo o, peggio ancora, che se lo contendano strappandoselo dalle mani come un oggetto.

Preparate subito la cuccia. Potete scegliere una cesta di vimini o una cassetta di legno; basta che la riempiate con un cuscino imbottito di crine animale o vegetale che infilerete in una federa di cotone che potrete lavare quando vorrete.

Esistono anche dei lettini per i cani, del tutto simili a brandine da campo: in definitiva si tratta di una grossa tela montata sopra una cornice rettangolare di tubo metallico che ha due parti, sempre di tubo metallico, che posano sul pavimento a circa 50 cm di altezza.

E questo genere di cuccia è forse il più adatto e il più igienico perché consente una perfetta aerazione, è facilmente lavabile, ed è sufficientemente sollevato da terra perché l’animale non prenda freddo.

A questo proposito bisogna ricordare a chi prende un cane che è necessario insegnargli subito a non posare mai il ventre sul pavimento, specialmente se il cane si trova in un appartamento il cui suolo è ricoperto di piastrelle normali, oppure di ceramica, o di lastre di marmo.

Molti disturbi reumatici, e dell’apparato digerente e intestinale hanno appunto origine da questa mancanza di prudenza da parte di chi alleva un cane.

Mettete a disposizione del vostro cucciolo un tappeto tutto per lui, e insegnategli che se vuole accucciarsi deve rimanere lì, oppure nella cuccia che gli avete preparato e sulla quale deve trascorrere le ore del sonno.

Intanto, almeno per i primi mesi, dovete togliere dalla portata dei suoi denti tutto ciò che può colpire è eccitare la sua fantasia e il suo desiderio di giocare.

Le poltrone con le frange sono una cosa che l’attira irresistibilmente: è vero che non è possibile cambiare di punto in bianco l’arredamento di una casa solamente perché si è preso un cucciolo, ma qualcosa si può sempre fare. Per esempio, fornite le sedie e le poltrone di una sopracoperta che nasconda le frange, o meglio ancora (se questo vi è possibile) vietate al cane di entrare in quella certa stanza in cui vi sono tappeti o poltrone delicati. E poi non lasciate mai sul pavimento accanto al letto le pantofole: se vi dimenticherete di riporle in un luogo nascosto, dovrete rassegnarvi a vedergliele fra i denti e quindi rovinate in pochi minuti.

Piuttosto regalategli qualche giocattolo di gomma che possa afferrare con la bocca, e quando si abbandona alle pazze fantasie così comuni ai cuccioli di tutte le razze, con mano ferma portatelo davanti ai giocattoli che avete acquistato per lui e, accarezzandolo, fategli capire che è con quelli che deve giocare.

Non picchiatelo mai, nemmeno quando “sporca” per terra. Un cucciolo è come un bimbo, e nessuno si sognerebbe mai di picchiare un bambino piccolo che bagna le mutandine.

Insegnategli che se ha bisogno di “sporcare” in un momento in cui non potete portarlo fuori, lo deve fare nella sua cassetta.

Non ficcategli il musino in ciò che ha fatto allo scopo di dimostrargli che non lo deve fare più. Invece, con voce ferma ma gentile, mostrategli la cassetta, parecchie volte al giorno fino a quando avrà capito ciò che volete da lui e sarà ben felice di obbedirvi.

Portatelo fuori il più spesso possibile, ma non mettetegli collare né guinzaglio. Quando un cane è tanto piccino le autorità non richiedono che gli siano imposti questi accessori che sono invece indispensabili per i cani adulti:

Tenetelo in braccio mentre salite o scendete le scale, oppure quando sostate in ascensore, allo scopo di eliminare il pericolo che sporchi prima che siate arrivati in strada, e poi ponetelo per terra, lasciate che giochi, che corra e che si guardi in giro con la stupita meraviglia che fa i cuccioli tanto carini e simpatici.

Non imponetegli di fare delle corse, né di camminare accanto a voi a passo spedito. Le sue gambette sono brevi, la sua resistenza minima e non si può pretendere da lui l’impossibile.

Non esponetelo alla pioggia quando è ancora piccino, e portatelo fuori solo quando l’aria non è fredda.

Il vostro cucciolo deve imparare a vivere, e voi dovete avere, almeno per le prime settimane, molta e molta pazienza, vietandovi di alzare la voce, di sgridarlo, di punirlo con qualche scappellotto, di lasciarlo a lungo in casa solo.

Vogliategli tanto bene, e cercate di capirlo prima ancora che lui impari a capire voi: vi amerà per tutta la vita, sarà il vostro migliore amico, e il custode più sicuro dei vostri bambini.

L’educazione di un cane adulto

Logicamente è più facile educare un cane piccolo che uno adulto: questi ha già il suo carattere formato, i suoi gusti, le sue abitudini; e non sempre queste abitudini collimano con le idee dei suoi nuovi padroni.

Che vi preoccupiate di fargli disimparare certe sue tendenze che possono nuocergli oltre che infastidire le persone con le quali vive o che incontra occasionalmente, è giusto: però agite sempre con i dovuti modi.

Usare il guinzaglio per frustare un cane che ha addentato una scarpa o che ha “sporcato” dove non doveva può essere controproducente.

Se il cane lo avete trovato, può essere che abbia abbandonato un padrone manesco, e che ripeterà l’esperienza della fuga non appena avrà la possibilità di farlo. Se invece lo avete avuto da qualcuno che è stato costretto a disfarsene, pur con dispiacere, il cane avrà nel cuore una profonda malinconia perché non saprà spiegarsi la ragione per la quale la sua vita è cambiata, rimpiangerà l’antico padrone e chissà che un giorno non lasci la vostra casa per tentare di ritornare dove stava meglio.

Il cane è intelligente oltre che sensibile: ebbene, se volete che vi obbedisca non fategli lunghi discorsi a voce alta e severa: per quanto notevole possa essere la sua intelligenza, il poverino non riuscirà mai a seguire il vostro ragionamento. Se riuscisse a capire veramente il valore di tutte le parole che dite non sarebbe un cane.

Portatelo davanti a ciò che ha rotto o che ha sporcato, e accarezzandolo sulla testa e obbligandolo a guardarvi ditegli più volte: “No, no, no”.

Potete essere certi che in capo a un paio di giorni il vostro cane avrà imparato quello che gli volevate dire e non farà più ciò che ha provocato il vostro affettuoso rimbrotto.

Nei cani, forse più che negli uomini, è radicato il sentimento di rancore verso chi compie un’ingiustizia, e chi usa le percosse anziché le buone maniere non deve stupirsi se un giorno viene addentato dal proprio cane.

Quando in casa di chi possiede un cane nasce un bambino, è molto facile che l’animale provi un senso di gelosia nel confronto dell’esserino che non ha mai visto, e che sembra polarizzare l’attenzione di tutta la famiglia. E bisogna mettersi nei panni della povera bestia per capirlo.

La cosa migliore che si possa fare è di portarlo accanto alla culla, di mostrargli il bimbo, accarezzando ora il cane ora il bambino. Vedrete che la bestia annuserà a lungo la creaturina, e da quel momento ne diventerà il più fedele degli schiavi oltre che la bambinaia più fidata.

Più tardi, quando il bambino potrà rimanere seduto nel suo lettino o sopra un tappeto, vedrete il cane accucciato ai suoi piedi, guardarlo con occhi dolcissimi, e rimanere immobile e paziente anche sotto le carezze magari non molto tenere che il bambino gli dedicherà.

La struggente dolcezza con cui guarderà il bambino vi commuoverà, e saprete allora di aver regalato a vostro figlio il primo amico della sua vita, e a voi stessi una impareggiabile guardia del corpo.

Barbara Lombardi dott.ssa Barbara Lombardi

Barbara Lombardi è una veterinaria nonché scrittrice freelance specializzata sul tema della salute e del benessere degli animali domestici. Amante appassionato di cani e gatti, Barbara ha una grande esperienza nella scrittura di articoli sulla cura dei nostri amici animali.

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