I gatti possono essere allergici alla loro lettiera?

Scritto da Barbara Lombardi dott.ssa Barbara Lombardi nella categoria Gatti - 3 commenti
I gatti possono essere allergici alla loro lettiera?

Come le persone, anche i gatti possono contrarre allergie. La fonte di queste energie è probabilmente una cosa con cui stanno spesso a contatto, giusto? Dopo aver disperatamente cercato di eliminare le classiche cause di allergia (polline dei fiori o cibo) l'ultima cosa che potremmo chiederci è: il nostro gatto, è allergico alla sua lettiera?

Allergia alla lettiera... che cos'è?

Questo tipo di allergie sono causate da un' eccessiva reazione da parte del sistema immunitario del gatto, che, cercando di eliminare gli allergeni, causa delle reazioni allergiche che elencheremo più avanti nell'articolo.

Le sostanze che si trovano nella lettiera, a volte possono essere riconosciute dal sistema immunitario del gatto come allergeni. Se questo dovesse essere il caso, possiamo dire ce il tuo gatto è allergico alla lettiera.

Una reazione allergica può manifestarsi immediatamente dopo che l'allergene è entrato nel sistema immunitario oppure svilupparsi nel tempo. Questo significa che, anche se il tuo gatto ha sempre utilizzato la lettiera senza problemi, potrebbe diventarne allergico in qualsiasi momento.

Inoltre, se il tuo gatto ha già altre allergie, è possibile che possa diventare allergico anche ad altre sostanze. Per esempio, se è già allergico a un certo alimento, potrebbe esserlo anche a un determinato tipo di lettiera.

Quali sono i sintomi più evidenti?

Ci sono una moltitudine di sintomi che un gatto può avere quando è allergico. Nel caso della lettiera, fortunatamente, il gatto ha dei sintomi molto simili a quelli umani... apparte il fatto di leccarsi il pelo!

La prima categoria di sintomi, è quella visiva e, alcuni di questi sintomi, sono proprio quelli che hanno anche le persone: starnutire, respiro affannoso, tosse e naso che cola.

Solitamente, questi sintomi, si fanno sentire dopo che il vostro gatto ha usato la lettiera oppure anche se ci è solo passato vicino.

La seconda categoria comprende i sintomi comportamentali. Questi solitamente si manifestano quando il micio è andato a contatto direttamente con la lettiera (con le zampe, la coda o il culetto) e inizia a sentire prurito. Anche se il prurito non è una cosa che si può vedere, il gatto di certo non se ne starà fermo, anzi, inizierà a grattarsi, mordersi oppure leccarsi per cercare di sentirsi a suo agio.

Questi sintomi sono parecchio difficili da individuare poiché sono comportamenti che il gatto solitamente assume quando si pulisce, ma, in questi casi, potrete notare che le sue reazioni sono più esagerate fino magari arrivare anche a togliersi del pelo solo per grattarsi.

Un altro problema comportamentale è quello in cui il tuo gatto potrebbe smettere di utilizzare la lettiera per fare i suoi bisogni altrove in posti da lui più graditi. Questo succede perché anche il micio si accorge che avvicinandosi alla lettiera non si sente a suo agio.

In alcuni casi più gravi, il gatto potrebbe avere diarrea e vomito che, andando avanti col tempo, potrebbero indebolirlo. Inoltre c'è da fare attenzione anche alla faccia gonfia, che potrebbe causare uno shock anafilattico se non trattata subito da un veterinario.

Anche attraverso dei test si può scoprire se un gatto ha allergie, contatta il tuo veterinario per maggiori informazioni.

Diagnosticare un allergia può essere difficile perché spesso gli allergeni possono essere innocui e non facili da individuare. Fortunatamente però, il problema si può risolvere semplicemente spostando o eliminando direttamente la causa dell'allergia. Per quanto riguarda la lettiera, si può provare a cambiare marca o tipologia.

Quali sono le cause dell'allergia alla lettiera?

gatto con una lettiera

Questa allergia è causata da uno o più componenti della lettiera. Diverse sostanze sono spesso componenti già presenti e non aggiunti artificialmente (argilla, cristalli / perle, giornali riciclati, legno di pino o di cariossidi di mais interi) e, ogni tanto, possono essere presenti anche degli aromi per esaltare certe caratteristiche della lettiera (il colore, la composizione ...).

Le lettiere che hanno più probabilità di causare allergie sono quelle a base di argilla poiché alzano molta polvere nell'aria e, come già si sa, la polvere è una delle maggiori cause di allergia.

Gli aromi vengono usati anche per coprire gli odori, ma spesso sono proprio questi che causano l'allergia.

E' bene controllare gli ingredienti che sono stati usati prima di comprare certe tipologie di lettiera, poiché potrebbe aiutarvi a stabilire quale sia quello incriminato. In più, vi potrebbe anche aiutare a decidere al meglio quale lettiera preferire ad altre come vedremo tra poco.

Il miglior modo di gestire un gatto allergico alla lettiera

Il metodo più efficiente di evitare allergie al tuo gatto, è quello di eliminare le fonti di allergeni dall'ambiente in cui vive. Invece, nel caso della lettiera, basta usare una tipologia diversa.

Quando cambi lettiera, cerca di prenderne una ipoallergenica. Sarà inodore, non alzerà polvere ed eviterà che il gatto ne diventi allergico.

Conviene fare un passaggio graduale da una lettiera ad un altra, mischiandole insieme per un po' di tempo. Questo servirà a far sentire più a suo agio il gatto, inoltre, cambiarla non risolverà subito il problema ma dovrai aspettare almeno 2 settimane.

Assicurati anche di far fare un bagno al tuo micio per eliminare possibili residui della lettiera precedente, oltre che pulire per bene anche giocattoli o oggetti che ne sono entrati in contatto.

È importante far presente che anche cambiando lettiera, il tuo gatto potrebbe essere allergico ad altri allergeni che potrebbero provenire dal cibo o magari dal prodotto che utilizzi per le pulizie, quindi è meglio rimanere sempre all'erta.

Il tuo gatto ha avuto qualche brutta esperienza con le lettiere? Facci sapere se abbiamo dimenticato qualcosa, il tuo aiuto potrebbe essere utile ad altri utenti!

Barbara Lombardi dott.ssa Barbara Lombardi

Barbara Lombardi è una veterinaria nonché scrittrice freelance specializzata sul tema della salute e del benessere degli animali domestici. Amante appassionato di cani e gatti, Barbara ha una grande esperienza nella scrittura di articoli sulla cura dei nostri amici animali.

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3 Commenti
  1. EMANUELA CESTARI

    Articolo interessante. Ho un gatto allergico da ottobre 2018 e ormai ho fatto di tutto per verificarne il motivo, ma senza successo . Vado avanti per tentativi supportata dal veterinario, adesso deve mangiare solo coniglio , ma si stanca anche di quello. Ora dovrei continuare a curarlo col cortisone ma non so come somministrarglielo In quanto nel cibo sente l'odore così non mangia e tanto meno prende la medicina, se glielo spruzzo in gola sputa tutto con la schiuma che produce, e scappa via come una matto... spalancargli la bocca e mettergli la pastiglia in gola mi sembra di fargli violenza....e le punture dicono i veterinari consultati che potrebbero far crescere un tumore nel posizione punta dall'ago. Non so più cosa fare....avete suggerimenti? Grazie Emanuela - Ferrara
  2. Chiara

    Emanuela sono nella tua stessa situazione da giugno 2018. Io ho fatto pure le punture di cortisone al mio gatto ma ha sviluppato una allergia pure al cortisone che praticamente gli ha squamato la pelle. Povero amore. Aveva pelle viva, senza peli. Se ci ripenso mi viene male. Ora con la pelle sta bene ma chiaramente è ricominciata la tosse. Adesso proverò i tappetini assorbenti. Vediamo se magari è la polvere della lettiera che lo irrita. Comunque non esistono più i gatti dj una volta.
  3. Kristina

    Salve Emanuela, qualche giorno fa ho letto questo articolo assieme al suo commento e la sua situazione mi è sembrata simile alla mia: un gatto probabilmente allergico, ma non del tutto certo; alimentazione limitata solo a carne di cavallo e dovevamo somministrargli il cortisone via compresse. Il mio gatto aveva i seguenti sintomi: aveva un forte prurito e si manifestava con un brusco movimento dei peli della schiena, come se gli passasse una scarica elettrica, e subito cominciava a correre e a grattarsi. Il prurito era talmente peggiorato che non mangiava più e dormiva poco. Abbiamo così deciso di portarlo dal veterinario, ma quest' ultimo non aveva trovato niente di strano nel suo corpo e così ha ipotizzato che fosse allergico a qualcosa, assegnandoci il compito di nutrirlo con alimenti mai mangiati prima e dargli le compresse di cortisone. Dopo pochi giorni il prurito si è rimanifestato, quasi sempre con la stessa frequenza e abbiamo chiamato il veterinario, il quale ci ha detto di andare in una clinica veterinaria (lui ci ha consigliato la clinica di Imperia, essendo noi della Liguria, ma ce ne saranno di sicuro anche a Ferrara) e lì, con una semplice occhiata, ci hanno detto che il nostro gatto era allergico alla saliva delle pulci. I farmaci prescritti erano: cortisone, compresse per togliere il prurito e un trattamento per proteggerlo dai parassiti. Il giorno dopo il nostro gatto si era ripreso e così la dottoressa della clinica ci ha eliminato dalla lista dei farmaci il cortisone. Un' informazione importante è che il cortisone non va mai preso per molto tempo, e dopo un periodo non tanto lungo, se bisogna continuare la cura, bisogna dimezzarne le dosi. Spero di essere stata d' aiuto con la mia esperienza!
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