Leishmaniosi nei gatti: cause, sintomi e trattamento

Scritto da Barbara Lombardi dott.ssa Barbara Lombardi nella categoria Gatti
Leishmaniosi nei gatti: cause, sintomi e trattamento

Nota anche con il nome di febbre nera, la leishmaniosi felina (FeL) è una malattia zoonotica causata da un protozoo parassita della famiglia Leishmania. Ci sono due tipi di leishmaniosi, cutanea e viscerale. La più comune nei gatti è quella cutanea, la leishmaniosi viscerale può colpire fegato, reni, milza, occhi e midollo osseo.

La malattia è particolarmente importante perché è zoonotica, significa che può passare dagli animali infetti agli umani. È meno comune nei gatti rispetto ai cani, si suppone sia dovuto a una resistenza naturale al parassita.

Sono state identificate 5 specie di Leishmaniasi nei gatti:

  • Leishmania mexicana
  • Leishmania venezuelensis
  • Leishmania braziliensis
  • Leishmania amazonensis
  • Leishmania infantum

Il primo caso di leishmaniosi nei gatti avvenne nel 1912 in Algeria. La distribuzione globale comprende Messico, Centro America, Sudamerica, sud Europa, alcune parti di Asia, Africa e Medio Oriente. L'unica Leishmania nota in Australia è L. australiensis che è stata isolata da una lesione cutanea di un gruppo di canguri rossi cresciuti in cattività nel nord del Paese; non è stata associata a infezioni umane o di animali domestici. Si suppone che i responsabili della trasmissione di L. australiensis siano i moscerini.

Il parassita si chiama così in onore del Generale di divisione Sir William Boog Leishman, un patologo scozzese che scoprì nella Leishmania donovani l'agente scatenante del kala azar, un nome alternativo della leishmaniosi cutanea.

La leishmaniosi negli umani è associata a povertà, alloggi inadeguati, scarsa igiene, malnutrizione e sistema immunitario indebolito. Nei gatti sintomatici si vede spesso in quelli immunocompromessi.

Trasmissione

Il parassita si trasmette al gatto quando una femmina di flebotomo infettata da forme flagellate di promastigoti extracellulari si nutre del sangue dell'ospite. I pappataci sono più attivi d'estate dall'alba al tramonto.

Una volta dentro il gatto, i promastigoti vengono consumati dai macrofagi (un tipo di globulo bianco che attacca i patogeni) che si trasformano in amastigoti (protozoi senza un flagello o ciglia visibile)che si moltiplicheranno nelle cellule infette.

I gatti possono fare da serbatoi, poiché non mostrano sintomi, ma sono portatori del parassita, che potrebbe essere trasmesso ad altri animali quando i pappataci ingeriscono sangue contenente i parassiti presenti in un gatto infetto.

Sintomi

sintomi della leishmaniosi nei gatti

Il periodo d'incubazione della leishmaniosi va da due settimane a diversi anni e può variare a seconda del tipo (cutaneo o viscerale). La maggior parte dei gatti infetti sviluppa la leishmaniosi cutanea.

Cutanei

  • Lesioni della pelle o muco-cutanee (ulcere, croste, dermatite nodulare o esfoliativa), solitamente colpiscono naso, orecchie e arti distali
  • Linfonodi ingrossati
  • Ipercheratosi (croste eccessive, inspessimento della pelle e perdita di pigmentazione)
  • Perdita simmetrica di pelo (alopecia)

Viscerali

Gli organi più colpiti sono reni, fegato e milza. I sintomi includono:

Altri

  • Lesioni oculari
  • Gengivostomatite cronica
  • Lesioni muco-cutanee ulcerose o nodulari
  • Zoppia dovuta a lesioni di ossa, articolazioni o muscoli
  • Crescita anormale delle unghie

Diagnosi

Il veterinario eseguirà una visita medica completa del gatto, vi chiederà la sua storia medica, tra cui l'inizio dei sintomi e qualunque viaggio recente abbia fatto il gatto di recente. Saranno necessari dei test per confermare la diagnosi, tra cui:

  • Test di base: profilo biochimico, emocromo completo ed esame delle urine. Potrebbero rivelare una conta bassa dei globuli rossi (anemia) o di piastrine (trombocitopenia), iperproteinemia (aumento di proteine nel flusso sanguigno), iperglobulinemia (alta concentrazione di globuline) e ipoalbuminemia (livelli bassi di albumina nel sangue) e un aumento degli enzimi epatici.
  • Sierologia: si eseguono test sul siero sanguigno per cercare gli anticorpi specifici del parassita. Il metodo più comune è l'ELISA (saggio immuno-assorbente legato all'enzima).
  • Reazione a catena della polimerasi: In questo test si moltiplica un segmento di DNA creando migliaia di copie per identificare il patogeno da un campione (proveniente da occhi, pelle, sangue o altri tessuti).
  • Citologia: Si prende un campione dalle lesioni che viene controllato al microscopio da un patologo veterinario per trovare gli amastigoti.
  • Istopatologia: Individuazione degli amastigoti in un campione di tessuto proveniente da linfonodi, milza, pelle, fegato e midollo osseo.

Trattamento

Il farmaco più comune per trattare la leishmaniosi nei gatti è l'allopurinolo. Questo farmaco interrompe la sintesi proteica della Leishmania. Non è una cura, ma può tenere i parassiti in remissione. Tuttavia, il gatto sarà comunque infetto. Altri farmaci utilizzabili includono stibogluconato di sodio, antimoniato di meglubina, fluconazolo e itraconazolo.

Potrebbe essere necessario rimuovere chirurgicamente noduli cutanei o una pinnectomia (rimozione chirurgica del lembo dell'orecchio).

I gatti gravemente malati non hanno una buona prognosi e solitamente l'unica possibilità è l'eutanasia.

Prevenzione

Tenete i gatti in casa, specialmente dall'alba al tramonto e proteggete porte e finestre per ridurre le possibilità che un pappatacio entri in casa.

Barbara Lombardi dott.ssa Barbara Lombardi

Barbara Lombardi è una veterinaria nonché scrittrice freelance specializzata sul tema della salute e del benessere degli animali domestici. Amante appassionato di cani e gatti, Barbara ha una grande esperienza nella scrittura di articoli sulla cura dei nostri amici animali.

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