Olio di pesce per cani: 5 buoni motivi per gettarlo via

Scritto da Barbara Lombardi dott.ssa Barbara Lombardi nella categoria Cani - 1 commento
Olio di pesce per cani: 5 buoni motivi per gettarlo via

Alcuni anni fa ho gettato via tutto l'olio di pesce che avevo comprato per il mio cane, e sicuramente farete la stessa cosa dopo aver letto questo post.

Può suonare strano ma, milioni di padroni somministrano l'olio di pesce ai loro cani ogni giorno. Effettivamente esiste una buona ragione per integrare il pasto giornaliero del cane con olio di pesce ed è l'alto contenuto di Omega3, che sono essenziali per la sua dieta.

Per farla breve, la maggior parte dei cani assume troppi Omega6 ed in questi casi possono verificarsi vari tipi di infiammazione. Se l'infiammazione è eccessiva, il cane rischia di sviluppare allergie, dolori alle articolazioni o altre malattie croniche.

La ragione alla base dell'aggiunta di Omega3 alla dieta del cane è quella di controbilanciare l'apporto di Omega6 e quindi ridurre le infiammazioni che causano patologie croniche.

Dunque, stando a quanto appena detto, lo scopo primario della somministrazione di olio di pesce sarebbe quello di ridurre il rischio di malattie e relativi sintomi, giusto? Ma il vero punto è che la ragione per cui date olio di pesce al cane non è per integrare gli acidi grassi Omega3, DHA o EPA nella sua dieta, bensì perché lo amate e volete farlo rimanere in salute, tenerlo lontano da malattie causate da infiammazioni croniche e, idealmente, farlo vivere il più a lungo possibile.

Beh, se questo è il vostro obiettivo, allora sarebbe meglio che vi sbarazziate dell'olio di pesce.

Anche se l'olio di pesce indubbiamente contiene gli acidi grassi Omega3, gli EPA e i DHA, i quali sono degli integratori salutari da aggiungere alla dieta, purtroppo i benefici che ne derivano sono di gran lunga inferiori agli svantaggi.

Sperando che questi consigli siano utili a mantenere il vostro cane in buona salute, riducendo il rischio di malattie derivanti da infiammazioni, eccovi una lista di 5 buoni motivi per smettere di somministrare olio di pesce al vostro Fido (e, non temete, vi svelerò con cosa sostituirlo).

L'olio di pesce può causare malattie ed invecchiamento precoce

Ogni volta che aprite la bottiglietta di olio di pesce state commettendo un errore. Gli acidi grassi Omega3 contenuti dell'olio di pesce, infatti, sono soggetti ad ossidazione.

Quando le particelle di grasso sono esposte all'ossigeno (il fenomeno dell'ossidazione, appunto), si scompongono in composti chimici più piccoli, come gli MDA, creando delle molecole ricche di ossigeno, chiamate radicali liberi. Sia gli MDA che i radicali liberi causano l'invecchiamento precoce e altre malattie, in quanto danneggiano le proteine, il DNA ed altre importanti strutture cellulari.

Questo danno è chiamato stress ossidativo, causa di molte patologie, comprese le mutazioni genetiche ed il cancro, oltre a gravi infiammazioni (il che può sembrare ironico visto che l'intenzione è proprio quella di ridurre l'infiammazione con l'olio di pesce, non di causarla!)

In molti casi l'olio di pesce ha già subito un'ossidazione ancor prima del vostro acquisto. L'ossigeno si infiltra attraverso delle mini-lesioni del contenitore e del tappo in gel, provocando l'ossidazione. Anche se l'olio si trova in un contenitore di vetro, ogni volta che lo aprite date inizio ad un processo di ossidazione ed il rischio di sviluppare malattie incrementa.

Tutto questo è stato confermato dalla ricerca scientifica. Uno studio del Mata dimostra infatti come l'aumento dello stress ossidativo sia direttamente proporzionale all'assunzione di acidi grassi omega3. E anche l'assunzione di DHA ed EPA non ossidati è stata associata all'aumento dello stress ossidativo nei ratti.

L'olio di pesce contiene tossine

olio di pesce per cani e possibili tossine

Anche se i grassi contenuti nel pesce sono ricchi di omega3, il grasso è anche un accumulatore di tossine. E l'inquinamento dei nostri oceani cresce a dismisura di minuto in minuto.

Metalli pesanti come l’arsenico, il cadmio, il piombo e il mercurio sono dei sottoprodotti dello sviluppo industriale, assolutamente non biodegradabili e che persistono in minuscole particelle all'interno dell'ambiente, soprattutto quello marino. Di qui finiscono per essere ingerite dai pesci ed, infine, per accumularsi nel loro grasso.

I metalli pesanti possono causare delle gravi disfunzioni del sistema nervoso, oltre a cecità, alcuni tipi di tumore, danni irreversibili ai reni ed al fegato o perfino la morte.

Oltre ai metalli pesanti sopracitati, ci sono anche altri composti chimici che si accumulano nei pesci. I policlorobifenili (noti come PCB), sono stati banditi nel 1979 ma purtroppo sono ancora presenti negli oceani, e dunque nei pesci, in forma di nanoparticelle. I PCB ed altre microplastiche sono causa di malattie della pelle, spasmi muscolari, bronchiti e patologie del sistema nervoso.

Le diossine ed il furano, inoltre, sono alla base di varie patologie della pelle, del fegato e del sistema immunitario, oltre che di disfunzioni del sistema endocrino e riproduttivo e, infine, anche dell'insorgere di alcuni tumori. Questo è particolarmente allarmante quando si tratta di cani giovani.

È normale che ogni produttore di olio di pesce vi dirà che il suo prodotto è privo di tossine, ma analisi di laboratorio indipendenti spesso finiscono per smentire queste affermazioni. Per questo è importante accertarsi che il produttore abbia le relative certificazioni (COA) prima di acquistare il suo prodotto. Nonostante questo, alcune indagini svolte nell'ambito di una causa legale avvenuta nel 2010, hanno dimostrato la presenza di PCB in olio di pesce certificato.

Non è escluso che stiate dando al cane un prodotto radioattivo

Nel 2011 la centrale nucleare di Fukushima è stata colpita da uno tsunami ed i suoi reattori si sono fusi, causando uno sversamento di acqua contaminata nell'Oceano Pacifico. Ogni giorno 300 tonnellate di quest'acqua radioattiva va ancora a finire nell'oceano.

La contaminazione ha raggiunto anche la costa occidentale degli Stati Uniti, compromettendo irrimediabilmente la salute dell'ecosistema marino. Il pesce pescato nell'Oceano Pacifico al largo della costa occidentale dell'America del Nord, compreso il salmone dal quale si estrae la maggior parte dell’olio di pesce, è risultato positivo alle radiazioni, soprattutto al cesio-137 e allo stronzio-90. È dunque facilmente comprensibile come, se al cane viene somministrato olio estratto da pesce pescato nell'Oceano Pacifico, le probabilità che questi isotopi si accumulino nel suo midollo spinale sono molto elevate, con il rischio di fargli contrarre la leucemia o il cancro alle ossa.

I produttori di olio di pesce stanno procedendo ad analisi di laboratorio ma, come già accennato, è opportuno richiedere una certificazione di tipo COA nel caso siate decisi a voler usare l’olio di pesce come integratore alimentare per il cane.

L'olio di pesce per il cane crea ingenti danni agli oceani

olio di pesce per cani

La quasi totalità degli oli di pesce presenti sul mercato sono estratti da pesci catturati negli oceani. Il metodo di pesca più diffuso è chiamato ”a strascico” ed è anche quello caratterizzato dal più alto impatto ambientale, in quanto nelle reti finisce di tutto, anche il cosiddetto by-catch. Con questo termine si indicano le creature marine che accidentalmente finiscono nelle reti durante la pesca, come le balene, i delfini e le tartarughe.

Si stima che le reti da pesca siano responsabili della morte di *300.000 fra balene, focene e delfini ogni anno -- e dal 1970 al 2012 i loro numeri (in termini di esemplari presenti nell'oceano) si sono dimezzati.

Il menhaden è una delle specie più pescate dalla quale si ricavano gli omega3 e si trova comunemente nel cibo per animali. Il menhaden è un pesce che svolge un ruolo fondamentale nell'ecosistema marino, perché si nutre delle alghe e dunque contribuisce a mantenere l'acqua pura e ricca di ossigeno. Un esemplare adulto di menhaden può filtrare fino a 21.700 litri circa di acqua al giorno e questo filtraggio permette alla luce solare di penetrare meglio l'acqua garantendo lo sviluppo dell'intero ecosistema acquatico.

Purtroppo, però, le stime ci dicono che circa mezzo miliardo di pesci menhaden vengono pescati ogni anno, creando vere e proprie ”zone morte”, ovvero zone prive di ossigeno. Anche i fertilizzanti utilizzati in agricoltura vanno a finire negli oceani, contribuendo al proliferare delle alghe che, senza l'azione dei pesci menhaden, danneggiano irrimediabilmente gli oceani.

E il nuovo arrivato l’olio di krill, non è da meno!

Il krill è la fonte di cibo primaria delle balene, una megattera riesce ad ingerire circa 5 tonnellate di krill al giorno. Secondo gli scienziati la popolazione di krill è diminuita dell' 80% a partire dalla metà degli anni '70. Spero che a questo punto vi stiate rendendo conto che non è il cane ad aver bisogno dell'olio di pesce, ma gli oceani!

Esistono alternative migliori all'olio di pesce

Spero di avervi convinto che il vostro Fido può tranquillamente fare a meno dell'olio di pesce. Ancora meglio farebbe bene a stargli lontano! Sicuramente vi state però chiedendo se lo stesso valga per quegli acidi grassi omega3 che riducono le infiammazioni e l'insorgenza di patologie. Il cane ne ha bisogno o no? Certamente SI, ma la soluzione non è l’olio di pesce.

Il pesce non contiene naturalmente gli omega3 fin dalla nascita. Così come il cane, anche il pesce assume questi acidi grassi attraverso la dieta. Il pesce lo prende dal fitoplancton.

Il fitoplancton è costituito da alghe e batteri che sono alla base della catena alimentare di molti pesci. Il fitoplancton sta all'oceano come i prati e le foreste stanno alla terra. Delle minuscole creature chiamate zooplancton si nutrono del fitoplancton, il pesce a sua volta si nutre dello zooplancton e del fitoplancton. In questo modo gli omega3 "risalgono" la catena alimentare perché il fitoplancton è costituito per metà da questi acidi grassi, circa il doppio della quantità che si trova nei pesci.

Al contrario degli omega3 assunti attraverso le verdure, che il cane non riesce a digerire molto bene, le molecole di fitoplancton sono così piccole che non hanno nemmeno bisogno di essere digerite. Arrivano direttamente alle cellule e vanno a nutrirle.

Il fitoplancton può anche essere coltivato in acqua filtrata, così da evitare il rischio di presenza di metalli pesanti, radiazioni e tossine. Inoltre, il fitoplancton ha delle proprietà totalmente assenti nell’olio di pesce.

Contiene un potente antiossidante chiamato superossido dismutasi (SOD), meglio conosciuto come il ”re degli antiossidanti”. La ricerca scientifica dimostra come le creature che hanno un più alto contenuto di SOD vivono più a lungo.

Quindi, tutto quel danno causato dai radicali liberi contenuti nell’olio di pesce può essere eliminato con il fitoplancton, le cui proprietà vanno anche al di là di questo. L’oceano ha bisogno di pesce molto più del vostro cane ed i danni causati dall’olio di pesce superano di gran lunga i benefici.

Petyoo è conosciuto per suscitare controversie e spero che quanto ho scritto vi faccia capire di cosa realmente ha bisogno il vostro cane, spingendovi a diffidare dalle tendenze del momento. Insieme possiamo creare un mondo migliore e più sano per i nostri amici a 4 zampe e per tutte le altre specie che vi dimorano.

Barbara Lombardi dott.ssa Barbara Lombardi

Barbara Lombardi è una veterinaria nonché scrittrice freelance specializzata sul tema della salute e del benessere degli animali domestici. Amante appassionato di cani e gatti, Barbara ha una grande esperienza nella scrittura di articoli sulla cura dei nostri amici animali.

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1 Commento
  1. Dario Palomba

    Davvero interessante l'articolo sull'olio di pesce. Sono un italiano che vive in Grecia, con me e la mia compagna vivono due cani : Alex un boxer di 5 anni e mezzo, e Kika una mezzosangue di 3. Da circa 2 anni abbiamo aggiunto una piccola quantita' di olio di salmone ai cani tre volte alla settimana. L'olio, anche se comprato da un ottimo pet-shop, non aveva nessun tipo di certificazione. L'idea era, ovviamente, quella di offrire un antiossidante ai nostri cani, ma a quanto sembra, non e' stata un'idea priva di pericoli. Sono anche un subacqueo e quindi condivido quanto dite sugli oceani. Bravi!
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