Osteosarcoma del cane: cause, sintomi e trattamenti

Scritto da Debora Romano dott.sa Debora Romano nella categoria Cani - 1 commento
Osteosarcoma del cane: cause, sintomi e trattamenti

L'osteosarcoma è un tumore che colpisce più frequentemente le razze grandi e giganti, un cancro aggressivo all'osso, conosciuto per la sua rapida metastasi e, sfortunatamente, per la sua scarsa prognosi generale. Qui sotto troverete tutto quello che c'è da sapere sull'osteosarcoma canino e quali sono le tue possibilità per prevenirlo, trattarlo e gestirlo.

Che cos'è l'osteosarcoma?

L'osteosarcoma è un tipo di tumore maligno che può iniziare a crescere nell'osso, cartilagine, grasso, muscoli, vasi sanguigni, e altri tessuti connettivi. Visto che il sarcoma può prendere e iniziare in vari punti, e il tipo di sarcoma prende il nome dalla zona affetta, esistono diversi tipi di sarcomi nel cane. L'osteosarcoma è un tipo di sarcoma che prende l'osso.

Come cresce l'osteosarcoma?

Le cellule sane presenti nel corpo del cane svolgono una funzione ben designata e si dividono in modo metodico per facilitare la crescita o per rimpiazzare le cellule danneggiate o che hanno raggiunto la fine del loro ciclo. Le cellule cangerogene, tuttavia, non seguono lo stesso modello metodico di funzione e divisione.

Le cellule cancerogene crescono e si dividono molto più velocemente senza morire, il che causa una sovrappopolazione di quelle anomale, impedendo alle cellule sane di svolgere il proprio lavoro e di conseguenza di comportarsi in maniera corretta. Mentre il numero di cellule anomale cresce rapidamente, queste intanto creano una massa o "tumore" nel corpo del cane.

Nel caso dell'osteosarcoma, queste crescite di cellule anomale ha luogo tra le cellule che sono responsabili della crescita dell'osso e del suo riassorbimento: osteoblasti e osteoclasti. Anche se le cellule anomale assomigliano a quelle che si trovano nell'osso, non sono strutturalmente sane e mentre spingono via dall'area le cellule, rimpiazzano il tessuto sano con del tessuto più debole e cancerogeno.

L'osteosarcoma può crescere e svilupparsi dentro a qualsiasi osso, ma più frequentemente colpisce: polso, ginocchio e zampe anteriori del cane.

Frequenza

L'osteosarcoma può essere diagnostico in diverse specie tra cui cani, gatti e persone, ma in tutte le specie, questa condizione sembra un evento più unico che raro. Detto questo, l'osteosarcoma è quattro volte più comune nei cani che nelle persone.

Razze grandi e giganti sono quelle più affette da questo tumore; si stima che quasi un 33% dei cani a cui è stato diagnosticato l'osteosarcoma sono cani che pesano più di 40 kg, mentre i cani sotti i 13 kg sono meno del 5%. L'età media di questa diagnosi è di circa 8 anni, nonostante ciò abbiamo un picco di diagnosi anche nei cani sotto i 3 anni.

raggi gonfiore alla zampa

Raggi X del gonfiore della zampa anteriore di un cane affetto da un tumore all'osso; osteosarcoma nella zampa anteriore.

Fattori che potrebbero predisporre il cane all'osteosarcoma

I ricercatori hanno scoperto diversi fattori comuni nei cani che sviluppano l'osteosarcoma, come ereditarietà, razza, crescita e genere.

Ereditarietà

L'ereditarietà è stata provata giocare un ruolo fondamentale nello sviluppo dell'osteosarcoma canino. Un recente studio fatto sulla razza del Levriero scozzese (razza scelta a seguito della sua bassa variabilità genetica) da Phillips e i suoi colleghi e pubblicato poi nel Genomics (Phillips et al., 2007); ha dimostrato che quasi il 70% dei casi di osteosarcoma ha come causa fattori ereditabili. Ovviamente, questa è solo una razza ed è stato fatto un solo studio, ma studi simili hanno anche loro dimostrato l'impressionante correlazione tra l'osteosarcoma e questi elementi ereditabili.

Razza

Anche la razza del cane può influenzare la possibilità di diagnosi del tumore. Anche se tutte le razze di cani possono sviluppare un osteosarcoma, ci sono alcune razze che sembrano avere un alto tasso d'incidenza per questo tipo di cancro, razze come: San Bernardo, Alano, Setter Irlandese, Doberman Pinscher, Rottweiler, Levriero scozzese, Pastore tedesco e Golden Retriever.

Sviluppo

Alle razze giganti viene più frequentemente diagnosticato l'osteosarcoma, cosa che non dovrebbe sorprendere visto che la rapidità della crescita è stata scoperta essere un altro fattore di predisposizione. Razze più piccole crescono e si sviluppano ad una velocità inferiore , cosa che è stata provata diminuire la probabilità di osteosarcoma canino.

posizioni anatomiche

Posizioni anatomiche del tumore primitivo dell'osso in quattro diverse razze di cani [fonte].

Genere

Il genere è un altro fattore di predisposizione all'osteosarcoma canino. Studi hanno dimostrato che i maschi hanno un 20-50% di probabilità in più di sviluppare l'osteosarcoma rispetto che alle femmine.

Sintomi

I sintomi dell'osteosarcoma possono essere difficili da individuare e includono:

  • Gonfiamento dell'area affetta
  • Zoppaggine
  • Tumore o massa
  • Letargia
  • Perdita di appetito
  • Dolore

Diagnosi

Qualsiasi sintomo citato qui sopra non necessariamente indica la presenza dell'osteosarcoma ma la manifestazione di uno di questi necessita comunque di una visita dal veterinario per ulteriori accertamenti. L'osteosarcoma è un tumore aggressivo, per questo è consigliato prendere appuntamento con il veterinario appena si nota uno qualsiasi di questi sintomi elencati qui sopra, in quanto potrebbero indicare la presenza del tumore (o un altro problema serio).

Durante la visita...

La primissima cosa che farà il veterinario sarà sicuramente un esame generale. Questo gli darà un'immagine più completa della salute complessiva del cane e gli permetterà di dare un'occhiata e verificare qualsiasi sintomo presente; inoltre permetterà al veterinario di escludere qualsiasi altra possibile causa.

Una volta terminata la visita generale, il veterinario prenderà dei campioni di sangue e urine per analizzarli e richiederà anche i raggi X.

Se i raggi X mostreranno qualcosa di preoccupante, allora il veterinario sicuramente programmerà una biopsia dell'area e potrebbe anche richiedere una TAC. La TAC è in grado di dare al veterinario un'immagine più chiara di qualsiasi tumore presente negli arti del cane, ed è un esame importante in quanto offre al chirurgo più informazioni, per determinare meglio se il cane è un candidato ideale o meno per la rimozione chirurgica.

Per la biopsia dell'area affetta occorrerà l'anestesia allo scopo di prendere un piccolo frammento dell'osso o in alternativa potrebbe anche essere possibile svolgere un agobiopsia, dove invece verranno prelevate attraverso un ago le cellule dalla zona infetta.

Tutti questi test serviranno ad aiutare il veterinario a determinare se il cane sia affetto o meno da osteosarcoma, indipendentemente dallo stadio e metastasi.

Gli stadi

La stadiazione dell'osteosarcoma è determinata, come in molti altri tipi di cancro nei cani, utilizzando il sistema "TNM", ovvero il sistema di classificazione Tumori-Nodi-Metastasi. Ci sono tre stadi e due sotto-stadi in questo sistema:

  • Lo stadio I si riferisce a tumori di basso grado che non mostrano segno di metastasi.
  • Lo stadio II si riferisce a tumori di alto grado che non mostrano segno di metastasi.
  • Lo stadio III si riferisce a quei cani che hanno una condizione metastatica.

In ognuno di questi stadi, il sotto-stadio "a" è usato per riferirsi a lesioni intramidollari (lesioni presenti nella cavità midollare dell'osso), mentre il sotto-stadio "b" invece è usato per riferirsi ad un osteosarcoma che si è espanso al di fuori della cavità midollare dell'osso ma che è comunque confinato localmente

La maggior parte delle diagnosi sono fatte allo stadio II-b.

Trattamenti

Anche se esistono diversi trattamenti per l'osteosarcoma canino, questi sono in grado di gestire solo i sintomi e rendere la vita del tuo amichetto più confortevole. Nella maggior parte dei casi, l'osteosarcoma canino non è una malattia curabile.

Intervento chirurgico

Generalmente il trattamento più comune, scelto per "curare" i cani affetti da osteosarcoma, è la rimozione chirurgica. La rimozione chirurgica potrebbe o non potrebbe includere l'amputazione. L'amputazione di norma è la migliore opzione, visto che risparmiare l'arto e rimuovere solo il tumore necessita ed implica che questo sia situato in una zona specifica e ben individuabile per garantire una rimozione completa e sicura.

Operazioni del genere richiedono anche una cura post-operatoria più impegnativa; questo tipo di operazione inoltre è molto costoso poiché richiede anche una ricostruzione del segmento dell'osso, ricostruzione che potrebbe non andare a buon fine e portare ad una grave infezione. Gli interventi che risparmiano l'arto dall'amputazione presentano un 15-20% di possibilità di ricomparsa del tumore.

L'intervento chirurgico da solo non è un trattamento consigliato, in quanto garantisce una sopravvivenza media più breve rispetto che a quella dei cani che hanno invece provato una combinazione di trattamenti e cure.

Date un'occhiata all'articolo scientifico pubblicato nel PubMed. In questo articolo vengono analizzate tutte le informazioni raccolte dal 1986 al 2003 sull'osteosarcoma canino, informazioni che mostrano come i cani con una metastasi dell'osteosarcoma ai linfonodi locali, hanno una sopravvivenza media di 48 giorni dopo la loro diagnosi, con solo l'intervento chirurgico come trattamento. I cani invece senza metastasi ai linfonodi hanno una sopravvivenza media di 318 giorni.

Intervento chirurgico e chemioterapia

Un altro possibile approccio a questo tumore è la combinazione della rimozione del tumore alla chemioterapia. Lo studio citato qui sopra, mostra anche come i cani a cui è stato amputato l'arto con a seguito quattro cicli di chemioterapia (con carboplatino), sono riusciti a sopravvivere di media 307 giorni contro i 138 di quei cani a cui è stato solo amputato l'arto. Sono stati condotti diversi studi sui farmaci chemioterapici che hanno riportato risultati molto simili tra loro.

Sono stati condotti altri studi anche sui cani che hanno ricevuto una combinazione di trattamenti chemioterapici dopo l'amputazione, e anche se i risultati sembrano essere un po' confusi, questi studi supportano comunque l'uso della chemioterapia per prolungare l'aspettativa di vita dopo l'amputazione.

Radioterapia

Generalmente, la radioterapia è usata come cura palliativa in quanto aiuta con il dolore e offre ulteriore tempo al cane. Studi hanno dimostrato che la combinazione intervento chirurgico-chemio-radioterapia, sembra essere il metodo più efficace per trattare il tumore.

Secondo uno studio il tempo medio di sopravvivenza dei cani, che hanno ricevuto una combinazione di chemio e radioterapia dopo l'operazione, è di 307 giorni. Sfortunatamente visto che la radioterapia è un trattamento molto costoso, non sempre questo è accessibile a tutti, inoltre richiede che il cane sia sotto anestesia. Oggigiorno la radioterapia rimane un trattamento non molto diffuso per gestire e trattare il tumore del cane.

L'importanza del padrone

Indipendentemente quale approccio, tu o il tuo veterinario, decidiate per il cucciolo, è importante che tu, padrone, non dimentichi l'importanza del prendersi cura del cane a casa. Esistono diverse cose che puoi fare per migliorare il suo stato d'animo, aiutarlo a trovarsi a suo agio e anche prepararlo per quei giorni pesanti che lo aspettano:

  • L'antidolorifico è fondamentale, per questo motivo assicurati di non farti mai mancare i farmaci prescritti.
  • Se lo sviluppo del tumore è lento, tieni un diario e prendi nota, in modo da monitorare la progressione della situazione e analizzare la qualità della sua vita. Questo ti aiuterà a determinare se prendere in considerazione o meno l'eutanasia.
  • Assicurati che il cane abbia una cuccia che lo supporti e che sia confortevole e ortopedica.
  • Prendi in considerazione il cambiare di tanto in tanto la dieta "anti-cancro", ricordati solo di consultare prima il veterinario, e di assicurarti di avere una risorsa affidabile a cui far riferimento. Noi personalmente consigliamo di rivolgersi ad un veterinario olistico.
  • Consultati con il tuo veterinario per quanto riguarda integratori e additivi alla dieta del cane, elementi che possono aiutare il cucciolo a vivere meglio. Ad esempio, il brodo d'osso o altri tipi di "topper" per il suo cibo, possono rivelarsi degli additivi naturali d'aiuto, in grado d'incoraggiarlo a mangiare, cosa molto importante specialmente se il tuo cane sta sperimentando una perdita di appetito dovuta ai vari trattamenti.
  • Cerca di mantenere la sua routine il più normale possibile per evitare di causare ulteriore ansia o stress.

Sicuramente non sarà una passeggiata affrontare l'osteosarcoma; esistono però dei gruppi di supporto anche per i padroni.

Debora Romano dott.sa Debora Romano

Debora Romano ha una laurea in biotecnologie veterinarie e si è specializzata nella stesura di articoli scientifici sugli animali da oltre dieci anni. È esperta in report scientifici, analisi dei dati e ricerca scientifica.

Ti è piaciuto questo articolo? Votalo adesso:

(votato da 7 persone con una media di 4.8 su 5.0)

1 Commento
  1. Sabrina

    Grazie davvero ! In questi momenti il parere di esperti é fondamentale…
Lascia un commento

Ci piacerebbe sapere cosa ne pensi. Sentiti libero di inviare un commento e partecipare alla discussione!

Leave this field empty