La pancreatite nei cani: sintomi, prevenzione e trattamento

Scritto da Barbara Lombardi dott.ssa Barbara Lombardi nella categoria Cani - 2 commenti
La pancreatite nei cani: sintomi, prevenzione e trattamento

Questo articolo è il risultato della ricerca approfondita che abbiamo condotto in merito alla pancreatite nei cani. Un accurata descrizione in termini scientifici che tiene conto delle cause, dei trattamenti e degli integratori che possono essere dati al proprio cane per curare la pancreatite.

Diversi studi hanno mostrato che la pancreatite è una delle patologie più comuni che coloro che si devono prendere cura del proprio amico a quattro zampe in genere si trovano ad affrontare.

La pancreatite è un’infiammazione alquanto dolorosa e potenzialmente letale caratterizzata principalmente da un ingrossamento del pancreas.

Un pancreas in buone condizioni di salute produce insulina per l'organismo, ma anche altri enzimi unici nel loro genere che favoriscono la digestione e l'assorbimento di grassi e proteine. Questi enzimi possono in realtà rivelarsi alquanto pericolosi per il pancreas, ma l'organismo ha delle difese interne atte a proteggerlo in queste situazioni.

Tali difese iniziano venire meno quando il pancreas è infiammato ed ingrossato, in una situazione di questo tipo il pancreas può essere attaccato e danneggiato dai suoi stessi enzimi.

Il pancreas viene danneggiato molto facilmente e ci impiega parecchio tempo per guarire [1].

Sebbene accada alquanto raramente, i soggetti che si sono ripresi dalla pancreatite acuta possono avere delle ricadute e sviluppare persino pancreatite cronica.

Naturalmente, non vorrete che questo accada anche al vostro cane. Fortunatamente, diversi studi hanno dimostrato che ci sono differenti modi per poter diagnosticare e trattare la pancreatite in modo adeguato prima che tale patologia si aggravi, talvolta, è inoltre possibile prevenirne anche l’insorgenza.

Come si sviluppa la pancreatite nei cani?

sviluppo della pancreatite

La pancreatite acuta insorge molto rapidamente, ma si tratta comunque di una patologia trattabile [2].

Purtroppo, alcuni soggetti possono soffrire di ricorrenti attacchi di pancreatite, che potranno progressivamente peggiorare con il passare del tempo. Questa condizione prende il nome di pancreatite cronica.

Se il pancreas è gravemente infiammato, gli enzimi che produce possono fuoriuscire nell'addome ed iniziare a digerire anche gli altri organi. Questo processo potrà eventualmente andare a danneggiare anche le cellule che producono tali enzimi digestivi.

Ciò porterà ad un rallentamento nella loro produzione ed il cibo ingerito non potrà più essere digerito correttamente [3]. Tale condizione prende il nome di insufficienza pancreatica esocrina (EPI).

Allo stesso modo, quando molte cellule pancreatiche adibite alla produzione di insulina vengono distrutte, si ha diabete mellito o "diabete da zucchero" e sarà necessario ricorrere ad una terapia insulinica.

Cosa causa la pancreatite nei cani?

cause della pancreatite nei cani

Vi sono diversi fattori che possono portare all'insorgenza della pancreatite sia nell’uomo che nei cani [4, 5].

Poiché la pancreatite nei cani presenta diversi aspetti in comune con l’omonima patologia che si presenta nell'uomo, diversi studi (ma non la maggioranza) condotti sull'uomo sono stati utilizzati per trarre delle conclusioni inerenti alla pancreatite nei cani [6].

I fattori attribuibili alla dieta sono spesso la causa primaria della pancreatite nei cani [7].

Un trauma, la sterilizzazione e altri interventi chirurgici accorsi in precedenza possono a loro volta aumentare la probabilità di insorgenza di questa patologia [8].

La causa più comune di pancreatite nei cani è una dieta ricca di grassi o di cibi spazzatura [9, 10].

Anche se il vostro cane non segue una dieta ad alto contenuto di grassi, è possibile che si verifichi un’infiammazione del pancreas mangiando, in un’unica volta, una grande quantità di cibi grassi. Questo lo si osserva principalmente durante le vacanze.

Anche la scarsa flora intestinale è una possibile causa di infiammazione a livello del pancreas, un intervento atto a migliorare la flora intestinale di un soggetto affetto da pancreatite acuta può aiutare a trattare questa patologia [11, 12, 13].

È interessante notare che anche la puntura di uno scorpione può causare infiammazione a livello del pancreas nei cani.

Tra le altre cause di pancreatite abbiamo:

  • Alcuni farmaci, soprattutto quelli contenenti bromuro di potassio
  • Malattie metaboliche
  • Disturbi ormonali, tra cui: ipotiroidismo, malattia di Cushing e diabete mellito
  • Obesità
  • Predisposizione genica
  • Trauma addominale

La probabilità di insorgenza della pancreatite è molto più elevata nelle femmine rispetto ai maschi. Anche i cani anziani hanno maggiori probabilità di sviluppare questa patologia rispetto ai soggetti più giovani.

Si è visto che alcune razze sono più inclini a sviluppare pancreatite rispetto ad altre. Alcune sono propense a sviluppare pancreatite acuta, mentre altre pancreatite cronica.

Tra le razze di cani più contrarre tale patologia vi sono:

  • Cocker Spaniel
  • Cavalier King Charles Spaniel
  • Collie
  • Bassotto
  • Boxer
  • Schnauzer Nano
  • Briard o cane da pastore di Brie
  • Shetland Sheepdog
  • Pastore tedesco
  • Yorkshire Terrier

Siate consapevoli del fatto che se il vostro cane appartiene ad una razza incline a sviluppare pancreatite possono essere di rilevante importanza un efficace prevenzione, una diagnosi precoce ed un facile guarigione.

Come riconoscere i sintomi della pancreatite?

veterinario: come riconoscere i sintomi della pancreatite

I sintomi della pancreatite variano a seconda della gravità della patologia [14, 15, 16].

Tra i sintomi lievi vi possono essere dolori addominali, gonfiore addominale, disidratazione, depressione, mancanza di appetito, vomito, diarrea e postura incurvata.

Se la patologia progredisce, il vostro cane potrebbe mostrare sintomi molto più seri come aritmia cardiaca, sepsi, e difficoltà respiratorie.

Come viene diagnosticata la pancreatite?

Il vostro veterinario sottoporrò il vostro amico a quattro zampe ad una visita approfondita al fine di diagnosticare la pancreatite ed escludere altre eventuali patologie. Potrebbe essere necessario ricorrere a degli esami di laboratorio [17, 18, 19, 20].

Sarà necessario eseguire un emocromo completo, un'analisi delle urine ed un profilo chimico. Verrà controllata anche la presenza di amilasi e lipasi, i due enzimi pancreatici per eccellenza, ed il loro livello nel sangue [21, 22, 23].

Un veterinario potrebbe ritenere necessario eseguire ulteriori esami o fare una radiografia o un'ecografia.

Sebbene sia alquanto raro, può essere effettuata anche una biopsia così da poter fare una diagnosi sicura ed accurata [24].

A volte, una diagnosi di pancreatite nei cani è più una cosa presunta che effettivamente certa. Non è facile diagnosticare la pancreatite, soprattutto la pancreatite cronica, in un cane utilizzando le classiche analisi di laboratori che vengono in genere fatte.

Trattare la pancreatite acuta

trattamenti per curare la pancreatite

La pancreatite deve essere trattata da un veterinario. I cani affetti da pancreatite che non vengono curati possono subire conseguenze anche molto gravi, e rischiare la vita ina alcuni casi [25].

Il primo passo per trattare la pancreatite è tenere sotto controllo la disidratazione e lo squilibrio elettrolitico associato alla patologia facendo assumere al cane molti liquidi. È possibile inoltre somministrare al cane analgesici e liquidi per via endovenosa.

Il dolore può essere tenuto sotto controllo mediante farmaci tranquillanti ed analgesici, come la meperidina ed il butorfanolo o prodotti come il Deracoxib.

A seconda della gravità della patologia, possono essere somministrati anche degli antibiotici, anche se in genere lo si fa solo nei casi più gravi [26].

Vi sono inoltre altri trattamenti in cui si ricorre a dei particolari integratori (di cui parleremo in seguito) [27].

Una volta che il cane sarà più a suo agio, il veterinario inizierà ad interessarsi a sintomi quali nausea e vomito, ed a qualsiasi altro sintomo associato alla patologia. I farmaci in queste situazioni sono la soluzione migliore, ma nei casi più gravi potrebbe essere necessario sospendere per 24-48 ore l’assunzione di cibo, acqua e medicinali da parte del cane.

A seconda della gravità della patologia e della situazione, al cane potrebbe essere somministrato del cibo solo dopo un giorno di digiuno. In questi casi si consiglia sempre di servire delle porzioni poco abbondanti, inoltre ogni pasto dovrebbe essere a base di alimenti facilmente digeribili. L'ideale sarebbe un alimento ad alto contenuto di carboidrati e basso contenuto di grassi.

In rari casi si potrebbero presentare delle gravi complicazioni, il cane pertanto potrebbe essere sottoposto ad un intervento chirurgico.

Alcuni veterinari olistici possono consigliare anche una disintossicazione oltre al periodo di digiuno di 24-48 ore per accelerare il processo di "pulizia dell'organismo". Chi ha un cane in casa deve però essere consapevole del fatto che tali metodi si sono rilevati inefficaci contro la pancreatite e la maggior parte delle altre patologie che possono interessare i nostri amici a quattro zampe [28].

Cambiare la dieta e lo stile di vita

dieta per un cane che soffre di pancreatite

Dopo che un cane ha dovuto seguire una cura per poter trattare la pancreatite, è importante attuare dei cambiamenti permanenti nella sua dieta e nel suo stile di vita, se questi due fattori sono stati la causa primaria della pancreatite acuta.

In genere, i veterinari raccomandano di eliminare la maggior parte dei grassi presenti nella dieta del proprio cane. Una dieta povera di grassi con un contenuto medio di carboidrati e proteine sarà sicuramente la scelta ideale per lui.

Tuttavia, vi sono prove concrete del fatto che una dieta ricca di grassi (40% delle calorie) aiutare a curare la pancreatite nei cani, ma sono necessari studi più approfonditi a tal proposito [29].

L'idratazione è di vitale importanza. Fino a che il vostro amico a quattro zampe non sarà completamente guarito, dovrete sempre controllare la situazione ed accertarvi che beva a sufficienza dopo la terapia.

Il veterinario fisserà poi un’altra visita medica dopo la fine della terapia per accertarsi che il cane stia bene e che si stia riprendendo al meglio.

Che dieta dovrebbe seguire un cane che si sta riprendendo dalla pancreatite?

È necessario sempre apportare dei cambiamenti nella dieta di un cane che si sta riprendendo dalla pancreatite.

Diversi studi hanno dimostrato che una dieta ad alto contenuto di carboidrati, medio contenuto di proteine e basso contenuto di grassi è l'ideale per il pancreas dei cani [30, 31].

I ricercatori hanno constatato che i cani rispondono molto bene ad una dieta di questo tipo. La dieta inoltre dovrebbe essere integrata anche con fonti di omega-3, omega-6 e vitamine specifiche, come la vitamina E e gli enzimi digestivi.

La digeribilità di un alimento è molto importante. Cuocere abbondantemente i piatti che servirete al vostro amico a quattro zampe può favorire e promuovere la digestione. Alimenti ricchi di amido come il riso bianco o le patate sono un’ottima scelta in questi casi.

Gli studi hanno dimostrato che una dieta a base di riso con idrolisato di soia funziona molto bene.

Se il vostro cane inizia a vomitare, allora dovrete smettere subito di dargli da mangiare. Chiamate il vostro veterinario ed aggiornatelo sulla situazione. Molto probabilmente il vostro amico quattro zampe dovrà stare a digiuno per altre 24 ore.

È altamente consigliabile servire al proprio cane sempre delle piccole porzioni di cibo. Date da mangiare al vostro cane sei o otto volte al giorno servendogli sempre piccole porzioni di cibo, all'inizio questa sarà la soluzione migliore. Ciò sarà molto utile soprattutto per non affaticare troppo il pancreas del cane.

A poco a poco, potrete modificare il rapporto di carboidrati e proteine di ogni porzione ed iniziare a ridurre il numero di pasti consumati durante la giornata servendo delle porzioni più abbondanti.

Possibilità di recupero e di guarigione

Il successo in ogni caso di pende dalla gravità della patologia, dalla diagnosi iniziale e dalla terapia.

Se la pancreatite è lieve e se il cane ha avuto un solo episodio le probabilità di una completa guarigione sono molto elevate.

Diversi studi hanno dimostrato che si ha una regressione clinica della patologia quando i trattamenti vengono fatti subito nelle fasi iniziali, la prognosi pertanto è molto buona per questo tipo di pazienti [32].

In altri casi, la pancreatite si può ripresentare e peggiorare progressivamente [33].

I cani affetti per la prima volta da pancreatite e che presentano sintomi lievi probabilmente staranno bene a patto che la loro dieta venga modificata e che inizino pertanto a seguire una dieta a base di alimenti a basso contenuto di grassi. Questo impedirà alla patologia di ripresentarsi in un prossimo futuro.

Altri cani possono sviluppare pancreatite cronica, che alla fine potrebbe poi portare ad insufficienza pancreatica e/o a diabete.

È possibile curare anche i soggetti affetti da pancreatite cronica, ma è molto costoso ed i cani dovranno seguire un certo tipo di trattamento per tutto l’arco della loro via. Questo tipo di trattamento comporta la sostituzione degli enzimi digestivi endogeni con un prodotto sostitutivo processato dal pancreas di mucche e maiali.

Sia che si tratti di un caso lieve o di un caso cronico, è assolutamente necessario modificare la dieta del proprio cane.

Come è possibile prevenire l’insorgenza della pancreatite nei cani?

prevenzione e esercizio

Non esiste una misura preventiva assoluta per la pancreatite acuta nei cani [34].

Tuttavia, sembra che la prevenzione migliore consista in uno stile di vita sano caratterizzato da tanto esercizio fisico, una dieta a base degli alimenti corretti e somministrati nelle giuste porzioni, e bere acqua nelle giuste dosi così da evitare la disidratazione.

Sono inoltre disponibili in commercio degli integratori che potenzialmente possono aiutare a contrastare questa patologia.

Evitate di dare degli avanzi al vostro amico a quattro zampe. A meno che non sappiate esattamente quello che state facendo, è sempre meglio attenersi esclusivamente ad alimenti appositamente formulati per i nostri cani.

È inoltre consigliabile evitare di consumare cibi spazzatura e di assumere tutti i farmaci che possono causare la pancreatite.

Se il vostro fedele amico vi appare alquanto sofferente o soffre di nausea persistente, è di fondamentale importanza portarlo subito dal veterinario.

Se diagnosticata precocemente, la pancreatite e le patologie ad essa associate sono molto più facili da trattare rispetto ad una diagnosi tardiva della patologia. I cani che vengono trattati prontamente ed in modo corretto spesso guariscono molto velocemente e completamente.

Integratori per cani

Esistono alcuni integratori per cani che possono aiutare a prevenire l'insorgenza della pancreatite acuta o contribuire a mantenere sotto controllo gli effetti della pancreatite cronica [35, 36].

Enzimi digestivi

enzimi digestivi per cani

Dare degli enzimi digestivi ai cani può essere uno dei metodi per trattare e, possibilmente, per prevenire la pancreatite [37].

Diversi studi hanno dimostrato che alcuni integratori a base di enzimi pancreatici sono particolarmente efficaci nel trattare la pancreatite nei cani, mentre altri integratori non lo sono per niente[38, 39, 40, 41, 42, 43].

Gli integratori contenenti pancreatina possono aiutare il pancreas del cane evitando che si affatichi troppo. E’ stato dimostrato inoltre che la pancreatina può funzionare al meglio nei soggetti affetti da pancreatite [44, 45, 46, 47].

Come dimostrato da diversi studi scientifici, gli integratori a base di enzimi pancreatici per cani sono particolarmente soggettivi. Il vostro cane potrebbe o non potrebbe rispondere ad un trattamento a base di tali integratori. Se non vi è alcun tipo di risposta, allora potreste provare con un altro tipo di integratore a base di enzimi, l'importante è che non vi siano effetti collaterali.

Chi ha un cane in casa deve essere consapevole del fatto che assumendo integratori a base di enzimi pancreatici il proprio amico a quattro zampe potrebbe manifestare una rara complicazione che si manifesta sotto forma di ulcere orali e di emorragie [48].

Diversi studi hanno dimostrato che l'ulcerazione ed e le emorragie in cani affetti da insufficienza pancreatica esocrina sono associabili agli integratori di enzimi in polvere [49].

Tuttavia, la versione in polvere continua ad essere comunque la più raccomandata in quanto al momento è la forma più efficace di trattamento. È meglio ridurre le dosi se si osservano delle complicazioni.

Alcuni studi condotti sull'uomo hanno dimostrato la relativa efficacia del Coenzima Q10 in associazione con altri trattamenti nel curare la pancreatite acuta [50].

Omega-3

cibi che contengono omega 3

Anche gli integratori a base di olio di pesce possono aiutare i cani a contrastare la pancreatite acuta.

Sebbene la sua efficacia sulla pancreatite cronica non sia ancora nota, diversi studi hanno dimostrato che l'olio di pesce, se somministrato, favorisce la riduzione dei lipidi nel sangue ed aiuta a contrastare la pancreatite nei cani [51, 52, 53, 54, 55].

Optare per un alimento per cani con enzimi aggiunti e che presenta il giusto rapporto tra Omega-3 ed Omega-6 è la scelta migliore, ma introdurre nella dieta del proprio cane anche degli integratori a base di olio di pesce può aumentare la possibilità di una completa guarigione o favorire la prevenzione nei confronti di questa patologia.

Vi possono essere alcuni effetti collaterali se si assumono quantità eccessive di Omega-3 [56, 57].

Vitamine

vitamine per cani

Gli studi suggeriscono che gli antiossidanti possono aiutare a contrastare la pancreatite nei cani [36, 58, 59, 60]. Le vitamine somministrate ai cani funzionano molto bene se abbinate ad altri trattamenti atti a contrastare la pancreatite.

Un crescente gruppo di ricerca ha dimostrato gli effetti positivi della vitamina B12. Sembra infatti che somministrare cobalamina (Vitamina B12) ai cani favorisca la guarigione nei soggetti affetti da pancreatite 61, 62, 63, 64].

Si è inoltre visto che antiossidanti come la vitamina E e la vitamina A hanno effetti positivi nei soggetti affetti da pancreatite, ma sono comunque necessarie ulteriori ricerche a tal proposito [65].

Non si sono osservati effetti collaterali quando di somministrano antiossidanti ai cani [66, 67, 68].

Probiotici

probiotici

Si è visto che la flora intestinale può avere un certo effetto sull'infiammazione del pancreas nei cani.

Migliorare la presenza dei batteri buoni mediante integratori a base di probiotici può aiutare a trattare o a prevenire l'insorgenza della pancreatite [69].

Non si sono osservati effetti collaterali quando di somministrano probiotici a soggetti affetti da pancreatite.

In conclusione

conclusioni sulla pancreatite

La pancreatite acuta nei cani è una patologia molto comune e dolorosa che può rivelarsi anche fatale.

Le cause più comuni della pancreatite sono malnutrizione, mancanza si esercizio fisico ed in alcuni casi qualche farmaco particolare, un trauma o un’operazione chirurgica. Anche la predisposizione genica può avere un ruolo in tutto questo.

Il trattamento della pancreatite dipenderà dalla gravità della patologia. Una visita dal veterinario è di fondamentale importanza. Saranno necessarie 24 ore di digiuno seguite da una dieta speciale associata all’assunzione abbondante di liquidi.

Sebbene una dieta a basso contenuto di grassi, e ricca di carboidrati sia altamente consigliabile per un soggetto che si sta riprendendo dalla pancreatite, alcuni studi condotti sui cani hanno mostrato che vi sono risultati positivi anche se il cane segue una dieta con un contenuto medio o alto di grassi.

Le probabilità di recupero in genere sono molto buone, soprattutto se la patologia viene trattata precocemente. Tuttavia, in alcuni casi la situazione può peggiorare ed i cani possono sviluppare pancreatite cronica.

La prevenzione totale non può essere in alcun caso garantita, ma un cambiamento nelle abitudini alimentari e l'utilizzo di integratori specifici possono senz’altro aiutare.

Barbara Lombardi dott.ssa Barbara Lombardi

Barbara Lombardi è una veterinaria nonché scrittrice freelance specializzata sul tema della salute e del benessere degli animali domestici. Amante appassionato di cani e gatti, Barbara ha una grande esperienza nella scrittura di articoli sulla cura dei nostri amici animali.

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2 Commenti
  1. Carla

    Articolo veramente interessante strutturato e spiegato molto bene
  2. Cassano Vito

    articolo molto esaustivo.
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