39 consigli per acquariofili: la guida completa per principianti (ed esperti)

Scritto da Barbara Lombardi dott.ssa Barbara Lombardi nella categoria Acquaristica - 1 commento
39 consigli per acquariofili: la guida completa per principianti (ed esperti)

Ecco alcuni dei nostri migliori consigli per chi possiede dei pesci. Che tu sia un principiante o un esperto, dai un'occhiata qua!

1) Pazienza

Se difficilmente riuscite a trovare un momento libero, è probabile che avere un pesce non sia l'hobby che fa per voi. Prendersene cura correttamente comporta, infatti, la creazione di complessi ecosistemi in cui batteri utili sono utilizzati per riciclare i prodotti di scarto. È un'operazione che richiede tempo e a volte può essere frustrante. Una vasca nuova può impiegare sei settimane o più per maturare, e fino a quel momento il numero di pesci deve essere basso. Per di più, un test dell'acqua può rivelare che l'acquario non è sicuro per periodi più lunghi, e voi potreste domandarvi come mai avete voluto occuparvi di pesci sin dall'inizio.

La buona notizia è che se lo fate correttamente, non dovreste più avere problemi con la qualità dell'acqua e, una volta maturata la vasca, potrete tenere quei pesci che erano nella vostra lista dei desideri dal primo momento.

Siate pazienti e ne trarrete beneficio. Se avete fretta, potrebbe andare tutto per il verso sbagliato.

2) Pochi pesci alla volta

vasca pesci rossi

Questo è il momento più delicato: se mettete subito troppi pesci nell'acquario, potrebbero morire. Il modo migliore per combattere questa "sindrome della vasca nuova" è, prima di tutto, il corretto svolgimento di un ciclo. Ciò significa far crescere una colonia di batteri all'interno del filtro prima di inserire i pesci, così che quelli siano pronti a consumarne gli scarti non appena i pesci vengono aggiunti.

Questo ciclo senza pesci può essere svolto aggiungendo all'acqua degli agenti di crescita, che producono a loro volta dei batteri e il loro cibo, rendendo l'acqua sicura. Una volta inseriti i pesci, il numero dei batteri crescerà per far fronte agli scarti in eccesso. Se però i pesci sono troppi, i batteri non faranno in tempo a riprodursi e ammoniaca e nitrati si formeranno nell'acqua, avvelenando i pesci.

3) Mangime: attenzione alla quantità

cibo per pesci

I produttori di mangime consigliano di nutrire i pesci tre volte il giorno, ma se la vasca è nuova questa dose può essere eccessiva.

Se state controllando la qualità dell'acqua o popolando una vasca nuova, un pasto il giorno è di solito sufficiente. Quando avrete raggiunto il numero massimo di pesci e il vostro acquario non avrà avuto problemi per qualche mese, solo allora dovreste aumentare la quantità di cibo, e anche a quel punto razionandolo in pasti piccoli, seppur frequenti.

A quanto equivale un pizzico di mangime? Bella domanda! In base alla dimensione delle vostre dita e al tipo di mangime le dosi potranno differire anche di molto. Chiedete al vostro rivenditore quanto cibo utilizza per ciascun pesce, così da farvi un'idea.

4) Occhio a non esagerare

Si tratta di un errore veramente facile da compiere. C'è così tanta scelta nei negozi e i venditori ammassano letteralmente i loro pesci: cosa vi vieta allora di fare lo stesso? Il motivo è che acquari "sovraffollati" presentano diversi problemi, ad esempio scarsità d'ossigeno, filtrazione insufficiente e un più alto rischio di malattie.

I pesci territoriali come la maggior parte dei Ciclidi diventeranno più aggressivi, e sarete costretti a controllare l'acquario molto più frequentemente. La crescita dei pesci può essere addirittura inibita dalla mancanza di spazio, e questi potrebbero apparire mordicchiati ed esausti, come conseguenza del sovraffollamento. Se desiderate altri pesci, l'unica soluzione è una seconda vasca.

5) Meglio un acquario funzionale che uno appariscente

Quando scegliete la vasca, optate per una dalla forma più adatta. Acquari sferici, a colonna, esagonali o ad angolo non possiedono la stessa superficie che la classica vasca rettangolare offre. Potrà sembrare meno originale, ma i pesci saranno molto più felici e gli strumenti necessari vi entreranno molto più facilmente.

Lo stesso vale per le decorazioni appariscenti. Gran parte dei pesci tropicali sono abituati a un ambiente selvaggio, e ciò comporta la presenza di colori tenui come il marrone, il grigio e il verde. Utilizzate una ghiaia azzurra e un pesce gatto marrone diventerà chiaro nel tentativo di adattarvisi. Sceglietene una bianca e tutti i vostri pesci avranno un aspetto pallido e sbiadito. Al contrario, sabbia e ghiaia dal colore naturale faranno sentire i vostri pesci a casa.

6) Comprate una vasca spaziosa

acquario grande

Questo è il punto più importante se volete tenere i pesci dentro casa. Se siete alle prime armi, dovreste davvero comprare una vasca di grandi dimensioni, nella maggior parte dei casi di circa 60 cm o più. Il motivo è che una quantità d'acqua grande è più stabile di una piccola, ma un acquario del genere ha soprattutto il vantaggio di concedere un numero di pesci più elevato. La maggior parte di loro, poi, si trova meglio in gruppi, ma ne esistono centinaia tra cui scegliere. Una vasca spaziosa vi permetterà di tenere molti degli esemplari che trovate nei negozi.

7) Trovate un buon rivenditore

Questo punto potrebbe essere determinante per il successo del vostro acquario. Un buon negozio fornirà non solo l'attrezzatura e i pesci di cui avete bisogno, ma rappresenterà soprattutto una fonte di preziosi consigli. Un buon rivenditore terrà conto degli effetti a lungo termine delle vostre azioni e non vi venderà mai pesci non adatti. Alla fine, qualsiasi problema gli tornerebbe indietro, così che il buon andamento del vostro acquario rientrerà anche nel suo interesse.

8) Iscrivetevi a un club

Avete mai pensato di iscrivervi a un club locale? Alcuni potranno sembrare un po' obsoleti, ma possiedono tutti un elemento fondamentale: persone esperte. Un buon club avrà anni e anni di esperienza unita a competenza, ed è un ottimo posto dove procurarsi pesci nostrani e anche specie meno comuni.

Se vi siete specializzati in un tipo particolare di pesce, potreste iscrivervi a un'associazione nazionale che se ne occupa in maniera esclusiva. Scegliete i Ciclidi, i pesci rossi, i pesci gatto, gli ovovivipari, gli Anabantoidei o i Killifish, per nominarne solo alcuni, ed entrerete in un mondo di persone appassionate e disponibili nei confronti dei pesci che più preferite.

9) Iniziate con qualcosa di facile

Per quanto possa sembrare frustrante, se non siete ancora esperti, dovreste inizialmente scegliere delle specie resistenti e non aggressive. Nutrirle sarà facile e si abitueranno a quasi tutti i tipi di acqua, sia questa troppo calda o troppo fredda. Il Platy e i Danio, ad esempio, hanno superato la prova del tempo e, in alcuni casi, potrebbero essere più resistenti dei pesci rossi e riuscire anche a riprodursi.

Questi pesci non devono per forza essere tenuti per tutto il loro arco di vita. Un rivenditore comprensivo sarà spesso disponibile a uno scambio, se, per dire, vorrete passare in tempo ai pesci disco o ai Ciclidi del Malawi.

Il vantaggio di iniziare con pesci resistenti è che si può far pratica con il mangime e i cambi d'acqua, e se all'inizio i vostri metodi sono un po' approssimativi, di sicuro non succederà nulla di grave.

Tenete invece i pesci disco nel tipo di acqua sbagliato e assisterete alla loro morte precoce.

10) Dedicate del tempo alla manutenzione

Gli acquari possono essere molto gradevoli alla vista, ma senza un po' di manutenzione da parte vostra si trasformeranno rapidamente in una palude piena di alghe. Dedicate un po' di tempo ogni giorno, settimana e mese alle diverse fasi di manutenzione.

Una manutenzione giornaliera può richiedere anche pochi secondi, per controllare che ogni strumento funzioni e che il vetro anteriore sia pulito.

La manutenzione settimanale, invece, può consistere nella pulizia dei vetri e nel rimediare a perdite per evaporazione, o anche in un piccolo cambio dell'acqua.

11) Prendete appunti

Tenete un registro di tutto ciò che riguarda il vostro acquario. Appuntatevi la sua data di allestimento e i risultati dei test dell'acqua quotidiani, e conservate un elenco dei pesci che avete comprato con relativa data d'acquisto.

Un registro può essere consegnato al rivenditore nel caso ci sia un problema da risolvere, e può fornire indizi su quanto e quando è successo.

Se il vostro pesce si riproduce, il registro fornirà una testimonianza del tempo che le uova hanno impiegato a schiudersi, e quali erano il pH e la temperatura dell'acqua quando i vostri pesci le hanno deposte.

Questa testimonianza sarà utile se vorrete far riprodurre nuovamente quella specie o se vorrete dare consigli ad altre persone.

12) Siate pronti a ogni evenienza

Se siete proprietari di pesci, dovete essere pronti a ogni evenienza. Una rete è assolutamente indispensabile, perché, all'occorrenza, potreste aver bisogno di spostarli.

Se possedete dei pesci tropicali, un riscaldatore di riserva è un'ottima idea e, se sperimentate regolarmente delle interruzioni di corrente, considerate l'acquisto di un compressore alimentato a batteria per garantire l'ossigeno necessario ai pesci.

Spesso ci troviamo a vedere i nostri pesci di sera, quando i negozi sono chiusi. Assicuratevi quindi di avere mangime congelato e medicine a sufficienza, qualora individuaste un pesce malato. Sacchetti di riserva sono una buona soluzione per trasportarli da e verso i negozi, e le scatole da trasporto in polistirolo sono molto utili, anche per tenere i pesci per poco tempo.

Assicuratevi di avere abbastanza biocondizionatore per l'acqua del rubinetto, nel caso doveste sostituire quella della vasca, e un divisore se i pesci iniziano a lottare tra di loro.

Una vasca di riserva è una buona idea e può essere usata come vasca di quarantena o "vasca-ospedale". Soprattutto, assicuratevi di avere abbastanza kit d'analisi.

13) Stabilite un budget realistico

Abbiate la certezza, economicamente parlando, di poter soddisfare adeguatamente il tipo di pesce che desiderate avere. Un acquario di 60 cm può costare circa 90 euro, ma con pesci e decorazioni al completo, kit per l'analisi e gli strumenti per la pulizia, l'intero acquario può raggiungere alcune centinaia di euro.

Se desiderate l'installazione di un acquario dotato di piante, ricordate che vasche più tecnologiche, che abbiano quindi livelli d'illuminazione elevati, iniettore di anidride carbonica e dosatore di fertilizzante, richiedono molta più manutenzione e denaro rispetto a quelle meno tecnologiche. Tenetelo bene a mente prima di comprare anche solo gli strumenti.

Gli acquari marini sono un altro buon esempio: per un acquario di barriera piccolo servono quasi 600 euro, mentre per uno grande più di 1000. Se non siete realistici e non tagliate i costi, potreste non ottenere mai i risultati auspicati.

I pesci di grandi dimensioni sono longevi e costosi da tenere, perché richiedono una vasta attrezzatura e vasche spaziose, oltre che spese per il mangime. Se non potete mantenere un pesce simile, non compratelo, poiché potrebbe diventare invendibile una volta adulto. I costi per sfamarlo possono aggirarsi intorno alle centinaia di euro nel corso di un anno.

14) Informatevi

Prima di comprare qualsiasi pesce, assicuratevi che sia adatto al vostro acquario. Per prima cosa, scopritene le dimensioni massime, le condizioni dell'acqua ottimali e le esigenze alimentari, e non siate mai impulsivi. Accertatevi che il pesce possa convivere con quelli che già possedete e capite se possa fare lo stesso con esemplari della sua stessa specie.

15) Scegliete pesci sani

Si tratta di un'abilità che si acquisisce col tempo, perciò, se siete insicuri, affidatevi a una persona esperta che vi accompagni durante il vostro primo acquisto. Dato che a volte i negozianti non notano la presenza delle malattie meno importanti, fate particolare attenzione alla malattia dei puntini bianchi o a infezioni batteriche.

I pesci devono avere occhi chiari e pinne intatte e, se hanno le squame, non ne deve mancare neanche una. Gli esemplari sani dovrebbero avere esattamente questo aspetto, nuotare in posizione verticale e andare in cerca di cibo. Chiedete al rivenditore di dar loro da mangiare in vostra presenza, e non abbiate timore a indicare il pesce che volete.

16) Trasporto in macchina: cosa fare

pesce rosso trasporto

Quando viaggiate in macchina, è importante trasportare i pesci nella maniera più adeguata. Dite ai negozianti quanto a lungo dovrete viaggiare, così che possano procurarvi l'ossigeno necessario. Chiedete anche una scatola in polistirolo. Queste sono usate in tutto il mondo per trasportare i pesci, a volte anche per giorni, e per tenerli al caldo e al sicuro.

Nel caso ci fosse dello spazio vuoto all'interno della scatola, utilizzate dei sacchetti pieni di aria o uno strofinaccio per fare in modo che il contenuto sia stabile. Sigillate la scatola con del nastro adesivo e sistematela nel bagagliaio, incastrandola bene anche questa volta, così che non si muova.

Se non riuscite a ottenere una scatola di polistirolo, sistemate i sacchetti in una scatola di cartone o in un secchio per tenerli in posizione verticale e impedirgli di scivolare fuori. Stendeteci sopra un panno per non far passare la luce e preservare il calore al suo interno.

In caso non aveste né scatole né secchi, mettete i sacchetti in un punto sicuro. Una possibilità è lo spazio dietro il sedile del passeggero: tiratelo indietro così che i sacchetti stiano fermi.

Se li affidate a un passeggero, fate in modo che li tenga tra i suoi piedi e non in grembo. Non controllate i pesci durante il viaggio: lasciateli piuttosto al buio per tutta la durata del trasporto.

Se temete che la temperatura sia troppo bassa per i pesci, gestitela personalmente: con l'aiuto di un ventilatore, ad esempio, un leggero tepore andrà benissimo.

Non tenete i pesci a contatto diretto con l'aria calda, poiché questa potrebbe innalzare velocemente la temperatura del sacchetto, consumandone l'ossigeno.

Non appendete le buste nel bagagliaio della vostra auto, perché le costanti oscillazioni e i colpi provocati dal trasporto potrebbero essere fatali per i pesci.

17) Tornate subito a casa

Questo punto può sembrarvi alquanto ovvio, ma un'alta percentuale di persone continua a fare altre cose durante il trasporto dei propri pesci. Le buste sigillate di polietilene conservano solo quantità limitate di ossigeno, e i pesci contaminano l'acqua dal primo momento in cui vi sono immersi.

Se avete altri piani, organizzatevi per prendere i pesci come ultima cosa o informate la persona che li confezionerà. Egli, infatti, potrà sistemarli meglio, usando sacchetti più grandi con una maggiore quantità di ossigeno.

18) Create l'ambiente adatto

Una volta arrivati a casa, il vostro obiettivo sarà di garantire ai pesci un trasferimento all'interno dell'acquario tranquillo e privo di stress. Dopo aver viaggiato al buio, i pesci dovrebbero esser tenuti nelle stesse condizioni, evitando di accecarli con la luce della vasca o della stanza.

Spegnete le luci e lasciate galleggiare i sacchetti chiusi sulla superficie dell'acqua. Se le sacche sono numerose, togliete un po' d'acqua dalla vasca, di modo che il loro inserimento non la faccia traboccare. Il tempo di galleggiamento cambia secondo i pareri, ma lo scopo è far coincidere la temperatura dell'acqua del sacchetto con quella dell'acquario. Solitamente bastano circa 20 minuti.

Aprite la busta o tagliatene il nodo, e arrotolate i bordi per creare una sorta di colletto galleggiante. A intervalli regolari di qualche minuto versate delicatamente un po' di acqua della vasca finché il sacchetto non contenga quasi esclusivamente quest'ultima. Questo permetterà alle proprietà dell'acqua di equilibrarsi. Dopodiché raccogliete i pesci con una retina, inseriteli nella vasca e buttate via l'acqua del sacchetto, poiché sarà contaminata dagli scarti rilasciati dai pesci. L'intero processo dovrebbe richiedere meno di un'ora.

Non appena saranno all'interno dell'acquario, è importante osservare i nuovi arrivati. Aspettate mezz'ora o giù di lì prima di riaccendere la luce, e controllate che questi non siano osteggiati dai pesci già presenti nella vasca. Piccoli inseguimenti rientrano nella normalità e dovrebbero diminuire, ma morsi e attacchi incessanti costringono a spostare i nuovi o i vecchi occupanti, oppure a separarli con un divisore.

Utile può essere mettere in acqua piccole quantità di mangime mentre si inseriscono i nuovi pesci, così che i precedenti occupanti siano talmente distratti dal cibo da non poter notare, o prendere di mira, i nuovi arrivati. Spostare tutte le decorazioni dell'acquario è particolarmente efficace con i Ciclidi del Malawi. Così facendo, anche gli esemplari vecchi diventano in un certo senso "nuovi" e le differenze vengono, in parte, eliminate.

Un periodo di quarantena in una vasca separata è sempre consigliato: in questo modo le condizioni e la temperatura dell'acqua possono essere equiparate.

19) Fatevi consigliare bene

Se state percorrendo questa strada per la prima volta, è necessario che la imbocchiate nella giusta direzione. Ancora una volta un buon negozio di pesci è fondamentale per il vostro successo, e un buon rapporto con le persone che vi lavorano può garantirvi consigli onesti e affidabili.

Anche PFK vi aiuterà con un team di esperti nella nostra sezione dedicata alla consulenza.

20) Comprate un kit di qualità

L'acquariofilia è un hobby che richiede tempo e per questo è necessario investire nel kit più adatto. Filtri e termostati devono essere ben fabbricati e affidabili, per il semplice fatto che un guasto provocherebbe un disastro. Scegliete marche accettabili e continuate a seguire i consigli di PFK e di altri hobbisti. D'altro canto, acquistare i prodotti più economici può dimostrarsi, col passare del tempo, un metodo di risparmio ingannevole, se gli strumenti faticano a fare ciò per cui sono pensati o se sono difficili da usare.

21) Guardatevi intorno

Con così tanti posti dove comprare la strumentazione necessaria, l'industria acquatica è diventata un vero e proprio mercato del compratore: andando di negozio in negozio, ognuno è costretto a tenere i prezzi bassi, e voi potete trarne vantaggio accaparrandovi il miglior affare.

Alcuni negozi applicheranno prezzi concorrenziali ai prodotti venduti online, ma non aspettatevi che gioiscano se li trattate come un salone da esposizione, carpendo i loro consigli, ma accantonando i loro prodotti e comprandoli poi su Internet.

Quando fate acquisti su Internet state attenti ai costi di spedizione e imballaggio, ai tempi di consegna e alle modalità di restituzione, e confrontate i pro e i contro che questa possibilità offre rispetto ad una semplice capatina al vostro negozio di zona.

22) Pensate in piccolo

Questo punto riguarda principalmente i riscaldatori. Se uno di essi si bloccasse mentre è acceso, potrebbe tranquillamente arrostire i vostri pesci. Acquistatene quindi due piccoli e, se uno è in funzione, impiegherà molto tempo prima di surriscaldare l'acquario e, se tutto va bene, ve ne accorgerete prima di subire qualsiasi perdita.

Un'altra area in cui di solito si tende a esagerare è il flusso dell'acqua. Non tutti i pesci provengono da torrenti impetuosi, e il flusso costante può stressare o addirittura uccidere alcune specie. Informatevi sulle esigenze di tutti i vostri pesci e regolate il flusso di conseguenza.

Molti Anabantoidei, come il pesce combattente e i Gurami, provengono da acque calme, perciò un getto leggero sarà sufficiente.

Per gli avannotti basterà installare un filtro di gommapiuma alimentato ad aria.

23) Pensate in grande

Questo punto riguarda in maniera particolare i filtri e gli schiumatoi. Ogni strumento che abbia un ruolo fondamentale nella pulizia dell'acquario deve essere grande abbastanza. Scegliete dei modelli che siano in grado di gestire l'intero volume della vasca e anche di più (almeno un 50% in più nella maggior parte dei casi).

Quando si tratta di filtri standard, i Ciclidi, i pesci caotici, gli acquari affollati e persino i pesci rossi possono creare problemi.

Se possedete già un filtro funzionante e desiderate mantenerlo, prendetene un secondo e fissateli alle estremità della vasca.

24) Tenete d'occhio i consumi di energia

Il costo della corrente elettrica che non accenna a diminuire e i problemi ambientali sempre più incombenti ci aiutano sicuramente a dare un contributo. Controllate la potenza elettrica di tutte le pompe che comprate e scegliete un modello affidabile che offra anche costi di gestione bassi.

Questo vale anche per le pompe da stagno: se è sempre in funzione, un modello di grandi dimensioni lascerà di certo il segno nella vostra bolletta.

Per quanto riguarda gli acquari marini, molte pompe con un alto wattaggio comportano anche calore, che può portare a metodi di raffreddamento costosi e ancora più energia consumata.

25) Curate la strumentazione

Detriti e alghe possono contribuire ad accorciare la vita della vostra attrezzatura. Pulite i filtri regolarmente, includendo anche i rotori, gli aeratori, le valvole di immissione e di sbocco.

Se pulite regolarmente le spugne nell'acqua della vasca, queste dureranno più a lungo perché non dovranno mai arrivare al punto in cui sono talmente intasate da cedere e deformarsi.

Pulite le lampade, i riflettori e i vetri esterni per consentire la massima illuminazione.

26) Non complicate le cose

Spesso si esagera anche con le cose buone e a volte un interesse smodato per la strumentazione può distrarre dallo scopo originario, quello di godersi il proprio hobby.

Fate un passo indietro e pensate bene a quali strumenti vi servono veramente e quali no. Sifoni, spugne per alghe e retine sono essenziali...ma tutte le altre cose che avete accumulato? Avete veramente bisogno di aspirarifiuti a batteria, strumenti per la rimozione dei nitrati e altri arnesi, oppure ne potete fare a meno in cambio di un minimo di manutenzione regolare in più?

27) Comprate un timer per l'illuminazione dell'acquario

Questo semplice strumento è utilissimo per chi ha un acquario. La luce in eccesso può provocare la presenza di alghe in tutti i tipi di acquario e, se fate affidamento solo su voi stessi per accendere e spegnere la luce, e vi dimenticate o non riuscite a farlo per qualsiasi motivo, è probabile che alla fine vi ritroviate con delle alghe.

Piante e coralli si sono adattati al ciclo tipico dei Tropici, dove le giornate sono costantemente soleggiate e le notti buie. Perciò, regolando l'illuminazione con un timer, potrete simulare questo ciclo, fornendo ai vostri pesci ciò di cui hanno bisogno.

Più sistemi d'illuminazione implicano più timer. Così facendo, l'alba, il tramonto e la luce lunare possono essere riprodotte attraverso una luce blu prima e dopo quelle principali.

Non è richiesto alcun particolare timer acquatico, e una capatina al vostro negozio fai da te vi fornirà tutto l'occorrente. Semplici timer analogici saranno sufficienti, ma modelli digitali sono ugualmente disponibili.

28) Fate un'analisi dell'acqua

Molti problemi di salute dei pesci possono essere individuati nelle avverse condizioni dell'acqua. Fatene un'analisi se i vostri pesci sembrano malati. Per quanto riguarda i valori di ammoniaca e nitriti qualsiasi cifra superiore a 0 è inaccettabile, e persino livelli inferiori possono causare tensione e malattie.

Analizzate il pH dell'acqua per individuare eventuali alterazioni. Un pH in aumento può accrescere la tossicità dell'ammoniaca, mentre uno in diminuzione può andare incontro a pericolosi livelli di acidità. Se utilizzate dei medicinali, ma continuate a esporre i pesci a condizioni dell'acqua non perfette, questi potrebbero non rispondere alle vostre cure.

29) Isolate i pesci malati

pesce malato

Gli acquari di comunità non sono proprio il posto migliore in cui far guarire un pesce malato. Nella maggior parte dei casi, dovrete sottoporre a trattamento l'intero acquario per provare a ridurre le possibilità di contagio, ma non è questa la soluzione giusta. Le motivazioni sono differenti.

Innanzitutto, le piante e le radici di torbiera assorbono i medicinali, diluendone la dose, e anche i filtri biologici hanno un ruolo nella loro scomposizione. Persino le luci dell'acquario deterioreranno i vostri trattamenti, rendendoli meno efficaci. Trasferite quindi i pesci in una vasca separata.

Una vasca di isolamento non deve essere necessariamente grande o bella, basta che abbia condizioni dell'acqua equilibrate e un filtro maturo. Non utilizzate prodotti chimici come il carbonio; in molti casi un filtro ad aria sarà sufficiente. Fintanto che la vasca contiene acqua ed è pulita, potrà essere usata come "vasca ospedale". La luce ambientale va bene per le ragioni elencate sopra, ma una luce soffusa provocherà meno stress nei pesci.

È importante anche una ventilazione supplementare, considerando che i medicinali riducono l'ossigeno dell'acqua. Le decorazioni possono consistere di un semplice vaso da fiori e magari una pianta di plastica. Installate infine un coperchio aderente, perché le irritazioni da parassiti e le reazioni ai medicinali potrebbero far saltare fuori dall'acqua i vostri pesci.

30) Consultate un esperto

Se non siete ancora certi di cosa affligga i vostri pesci, ricordate che la tempestività è essenziale e che dovrete farli visitare e curare entro un giorno dalla scoperta dei primi sintomi. Indugiate e potrebbe essere troppo tardi.

Scattate una fotografia e mostratela al vostro negoziante o, nel peggiore dei casi, portatelo direttamente per un controllo.

Nel caso di pesci di grandi dimensioni, degli esperti potrebbero essere in grado di prelevare un frammento di pelle ed esaminarlo al microscopio. Questo potrebbe bastare per dare una risposta definitiva. Per i pesci piccoli invece, una diagnosi sull'entità del problema, se sia parassitario o batterico, dovrebbe essere sufficiente a indirizzarvi verso il giusto trattamento.

31) Comprate un buon libro

Esistono diversi malanni che possono affliggere i pesci d'acquario ed è fondamentale diagnosticarli tutti correttamente. Infezioni da batteri possono non rispondere a trattamenti antiparassitari e viceversa, perciò acquistate un buon libro illustrato che vi aiuti a identificare la malattia in questione.

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32) Utilizzate i medicinali in modo appropriato

L'utilizzo di farmaci non è qualcosa che si può prendere sotto gamba. Molti di questi sono composti di prodotti chimici pericolosi, a volte persino cancerogeni, che non dovrebbero mai venire a contatto con la nostra pelle. Indossate guanti di lattice per proteggere le vostre mani e, se state maneggiando della formaldeide pura o della malachite verde, un paio di occhiali protettivi e una mascherina possono fare al caso vostro.

Teneteli al sicuro e fuori dalla portata dei bambini, e controllate le date di scadenza. Affidatevi al parere di un esperto se intendete mischiare fra loro i medicinali.

Non esagerate con le dosi perché potreste uccidere i pesci più deboli e assicuratevi di sapere con esattezza la quantità di acqua che state trattando. Leggete con attenzione le avvertenze e modificate le dosi solo su consiglio del produttore.

Fate attenzione ai medicinali a base di rame se possedete particolari tipi di pesce. Il pesce elefante, il pesce coltello nero e la pastinaca comune (soprattutto) sono particolarmente sensibili, essendo specie senza squame come alcuni Cobitidi.

I pesci d'acqua salata, come il pesce mandarino e il pesce arlecchino, andrebbero trattati con le stesse precauzioni. Gli invertebrati come gamberetti e lumache, invece, rimangono feriti o uccisi dal rame. Ecco perché quest'ultimo è usato come trattamento contro i parassiti invertebrati.

33) Prevenire è meglio che curare

Se qualcosa non è rotto, perché mai si dovrebbe aggiustare? Generalmente questo ragionamento non fa una piega, ma tra acquariofili si sa che prevenire è sempre meglio che curare. Prendete ad esempio i Guppy o il Gourami nano: ultimamente questi esemplari sono diventati deboli e inclini ad ammalarsi, così che, se inseriti subito in un acquario di comunità, potrebbero diffondere qualche malattia o esserne loro stessi colpiti. Perciò, prima di introdurli nell'acquario grande, isolateli, curateli e osservateli: potreste risparmiarvi molti problemi.

Discutete sui benefici di curare i vostri pesci dai vermi, che li abbiano o meno, e i pesci da stagno sono per natura più inclini ad ammalarsi in certi periodi dell'anno.

Non agite però troppo spesso in maniera preventiva. Questa pratica rende i parassiti più resistenti e in futuro essi risponderanno meno facilmente ai vostri trattamenti.

34) Visitate l'habitat naturale dei vostri pesci

Molte persone la considerano come l'ultima frontiera dell'allevamento dei pesci. Se volete scoprire a fondo ciò di cui i vostri pesci hanno bisogno, non vi rimane che visitare in prima persona il loro ambiente naturale.

Una volta sul posto potete rilevare la temperatura e i valori relativi al pH dell'acqua, scattare qualche fotografia per ricreare lo stesso ambiente nel vostro acquario, scavare qua e là e scoprire quale sia la loro effettiva fonte di nutrimento, e provare anche a catturare qualche esemplare. Scoprirete tanto in poco tempo e, appena tornati, sarete in grado di offrire molto di più ai pesci che sceglierete di avere. E, cosa da non sottovalutare, tornerete anche con una bella abbronzatura!

35) Fate accoppiare una specie per la prima volta

Purtroppo, ci sono centinaia di specie non di allevamento o che sono talmente poco note alla scienza che nessuno sa come farle riprodurre in cattività. Documentatevi il più possibile sulle loro esigenze, cambiate l'acqua regolarmente e date loro cibi differenti da mangiare, ma soprattutto abbiate pazienza.

Provate alcuni vecchi trucchi come aumentare la temperatura, raffreddarla o abbassare il livello dell'acqua, e aumentate le vostre possibilità aggiungendo mop, grotte e altri strumenti che facilitino la deposizione delle uova.

Se pensate che i vostri pesci si stiano per accoppiare, prendete delle Artemie per quando le uova si schiuderanno. Se riuscirete nel vostro intento, scrivetelo su PFK: potreste essere i primi nel Paese, o persino al mondo, a far riprodurre una nuova specie in cattività.

36) I vantaggi dell'osmosi inversa

I benefici dell'osmosi inversa sono evidenti: acqua addolcita, meno alghe, meno fosfati e nitrati. Non sempre però andrebbe utilizzata in questa forma. L'acqua sottoposta a osmosi inversa è stata privata dei suoi minerali al punto da provare a estrarre minerali e sali da altre fonti, la ghiaia ad esempio. Se tenuta del tutto pura in una vasca senza fondale, può addirittura prendere il sale dai pesci stessi.

Un altro fattore da tenere in considerazione è il crollo del pH. L'osmosi inversa non ha tamponi che rendano stabile il pH, in più i filtri biologici producono acidi che tendono ad abbassarlo. Non è sempre un processo graduale e dell'acqua già leggermente acida con un pH di 6, ad esempio, può crollare a 4 o anche a livelli più bassi nel giro di un giorno.

Coloro che utilizzano molta acqua addolcita, come molti proprietari di pesci Discus, faranno bene a dotarsi di un rilevatore digitale di pH, una penna per pH o, ancora meglio, un rilevatore permanente attaccato alla vasca. Anche se avete bisogno di un pH molto basso, aggiungete elettroliti, minerali e sporadici tamponi per impedire che l'acqua diventi troppo acida e rendete così abitabile l'acquario per i vostri pesci.

37) Eliminate le clorammine

Molti di noi ormai utilizzano acqua trattata con clorammine. Ciò ha delle ripercussioni sui nostri pesci, perché le clorammine eliminano i batteri (buoni e cattivi) più di quanto faccia il cloro.

La clorammina non evapora nemmeno come fa il cloro, perciò lasciar ristagnare l'acqua è una perdita di tempo.

Applicate sempre un trattamento all'acqua del rubinetto, quando ne aggiungete di nuova: agirà sia sulla clorammina sia sul cloro.

38) Costruite da soli un filtro

Sapete come funziona e ciò di cui è fatto: perché allora non provate a costruirne uno da soli? Se avete diverse vasche e un budget limitato, un filtro fatto in casa può dimostrarsi veramente efficace. Filtri percolatori possono essere fabbricati con ogni genere di materiale, dalle casse di plastica fino ad arrivare ai vasi da fiore, perché l'acqua entra dalla sommità e scivola al suo interno sino a raggiungere il fondo.

Preparateli con oggetti di varia natura, dai bigodini fino ai mattoncini da costruzione, e scomporranno l'ammoniaca in maniera del tutto efficace, oltre ad ossigenare il vostro acquario. Fissateli in cima alla vasca, collegateli alla pompa e sarete a posto.

Anche le scatole filtro sono molto semplici da realizzare. Prendete un barattolo di gelato o una bottiglia di plastica, fate dei buchi sul fondo e riempiteli con ciò che avete a disposizione. Fissate al centro un tubo per la ventilazione o una pompa alla sua sommità e il gioco è fatto!

39) Preparate da soli il mangime

Se ogni mese vi trovate tra le mani decine di confezioni di mangime congelato, potreste provare a prepararlo da soli. Mettete un po' di gamberetti, spinaci e aglio in un frullatore, aggiungete della gelatina per avere un preparato più compatto e mettete tutto nel freezer. Potete poi stabilire le porzioni che volete e sentirvi sicuri perché saprete esattamente cosa state dando ai vostri pesci.

Controllate se tra gli scaffali del supermercato ci sia qualcosa di adatto che non potete trovare nel vostro negozio di fiducia: nello specifico, cercate granchi, calamari e molluschi. Inoltre, il miglior cibo per i predatori d'acqua dolce di grandi dimensioni è il pesce d'acqua dolce e non quello di mare. Perciò, se ve lo potete permettere fate a pezzi una trota e usate quella come mangime.

Barbara Lombardi dott.ssa Barbara Lombardi

Barbara Lombardi è una veterinaria nonché scrittrice freelance specializzata sul tema della salute e del benessere degli animali domestici. Amante appassionato di cani e gatti, Barbara ha una grande esperienza nella scrittura di articoli sulla cura dei nostri amici animali.

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1 Commento
  1. luciano salvadori

    Devo fare i complimenti alla Dott Lombardi. Leggo I suoi articoli con molta attenzione, sono chiari, semplici e comprensibile, anche da un principiante come me.... Ottimo lavoro, complimenti.
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