10 motivi per cui il cibo secco fa male a cani e gatti (secondo gli esperti)

Scritto da Barbara Lombardi dott.ssa Barbara Lombardi nella categoria Cani - 5 commenti
10 motivi per cui il cibo secco fa male a cani e gatti (secondo gli esperti)

In questo articolo, vedremo quali sono i 10 motivi per cui il cibo secco è particolarmente pericoloso per la salute dei nostri animali domestici, in questo modo potrete capire anche voi il motivo per il quale, se volete che il vostro amico a quattro zampe abbia una lunga vita e goda di ottima salute, il cibo secco non è di certo la scelta ideale per lui.

1. Ingredienti

ingredienti

I cibi secchi in genere vengono realizzati con ingredienti lavorati e processati, come la farina di pollo, la farina di pollame e dei suoi sottoprodotti e la farina di carne e ossa (MBM). Nella prima fase della lavorazione, gli ingredienti di origine animale vengono tritati e fatti a pezzi grazie all'utilizzo di grandi macine. Il risultato di questo processo di macinazione viene poi fatto bollire a temperature elevate per ore o addirittura giorni, fino ad ottenere una vera e propria poltiglia.

Il grasso che galleggia in superficie viene accuratamente rimosso e conservato a parte in quanto potrà essere utilizzato in diversi modi. Il resto viene invece essiccato così da poter ottenere infine una farina ad alto contenuto proteico ed a basso contenuto di umidità ideale come ingrediente base per le crocchette.

Alcuni prodotti lavorati in questo modo sono meglio - o peggio - di altri. La farina di pollo, per esempio, probabilmente la si può ritenere abbastanza pura, in quanto l'impianto di trasformazione in cui viene realizzata è di solito associato ad un mattatoio che si occupa solo di polli. Al contrario invece le farine di carne ed ossa (MBM) sono la "discarica" delle peggiori materie prime con cui poi vengono realizzate queste farine. In queste farine possono essere presenti:

  • Parti NON di carne provenienti da bovini, ovini, suini o pollame, come intestino, polmoni, milza, testa, zoccoli, mammelle, feti morti, fegato malato o contaminato da parassiti, tumori asportati, ed altre parti non idonee al consumo umano.
  • Rifiuti provenienti dai ristoranti e confezioni di carne scadute eliminate dai banchi dei supermercati.
  • Animali “morti” – animali che muoiono in fattoria (le cui carcasse, in diversi stadi di decomposizione, potrebbero essere rimaste sotto il sole per diversi giorni)
  • Animali “sedati” – animali troppo malati o che presentano particolari ferite o lezioni e che pertanto non possono essere portati al macello

Poiché tutti questi ingredienti alla fine si trasformano in una polvere marrone ed amorfa, è impossibile sapere alla fine che cosa c’è dentro. Tuttavia la Food and Drug Administration (FDA - Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali) americana ha scoperto che i prodotti alimentari per cani contenenti farine di carne ed ossa (MBM) e/o “grasso animale” (entrambi ingredienti lavorati) rientrano tra gli alimenti che molto probabilmente presentano al loro interno anche pentobarbital, il principale farmaco usato per l’eutanasia negli animali.

In alcuni cibi secchi, come ad esempio quelli che vengono venduti in alcuni alimentari, nei discount e nei negozi delle grandi catene di prodotti per animali, anche la carne lavorata e processata è ritenuta troppo costosa dalle varie aziende affinché ne possano trarre un certo profitto, pertanto viene sostituita con sottoprodotti e/o proteine vegetali come la farina di glutine di mais, la farina di soia ed i concentrati di proteine vegetali utilizzati per poter raggiungere il livello minimo di proteine che dovrebbe essere presente per legge in questi prodotti alimentari.

Tra gli altri ingredienti presenti nel preparato che serve per realizzare le crocchette vi devono essere carboidrati, o amido (cereali o verdure ad elevato contenuto di amido), una miscela preparata di vitamine e minerali, e acqua. I cani e i gatti adulti non hanno bisogno di assumere carboidrati con la dieta; l'unica cosa che possono fare tutti questi amidi è aumentare l'apporto calorico del prodotto in cui sono presenti. Poiché si tratta di ingredienti che non fanno parte, per natura, della dieta dei nostri amici a quattro zampe, ritenuti carnivori per natura, la maggior parte di queste calorie viene ben presto convertita in grasso. E poi i veterinari si chiedono perché vi è una vera e propria “epidemia di obesità” tra gli animali domestici!

Il costo non è un indicatore affidabile della qualità di un prodotto, anche se è inevitabile che alimenti particolarmente economici siano realizzati con ingredienti altrettanto economici.

L'azienda produttrice deve acquistare gli ingredienti, lavorarli, processarli, confezionarli e spedire il prodotto finito a un distributore, ed allo stesso tempo spendere soldi per pagare la manodopera e le spese generali di produzione. A questo punto il distributore immagazzina i prodotti ed infine li consegna ai vari punti vendita della catena. I vari negozi richiedono una certa somma di denaro all'azienda per poter mantenere sui propri scaffali un determinato prodotto e continuare a venderlo. Eppure, il prodotto può essere venduto a 2,5 € al kg, garantendo in questo modo un certo profitto per tutti! Il costo di tutti gli ingredienti utilizzati per realizzare un alimento che viene 2,5 € al kg non può superare i 50 centesimi/kg. E se l'azienda promuove i suoi prodotti mediante costose pubblicità, anche questo costo deve essere sottratto per poter valutare poi il guadagno effettivo che si può trarre da un certo prodotto.

Un’indagine condotta sui cibi secchi per gatti venduti su un noto sito internet che vende prodotti per animali ha riscontrato un'importante differenza tra il prezzo e la qualità dei vari prodotti. Come ci si aspettava il cibo secco per gatti generico che si può trovare in qualsiasi negozio per animali costava attorno a 3 € al kg, mentre i prodotti "biologici" e "senza cereali" erano attorno a 5 € al kg.

Ma i prodotti più cari non erano quelli privi di cereali, biologici o naturali; erano i prodotti che erano stati più massicciamente (e spendendo ingenti somme di denaro) pubblicizzati. I prodotti per gatti d'appartamento della linea Science Diet hanno un prezzo veramente elevato, circa 7 € al kg, pur non contenendo un singolo pezzo di vera carne (soprattutto farine di sottoprodotti di pollame, riso e mais). Per non parlare poi dei prodotti della linea Prescription Diet della Hill’s - ma se proprio siete curiosi, sappiate che Hill's Prescription Diet z/d Food Sensitivities, una formula "ipoallergenica" pensata appositamente per i soggetti con una certa sensibilità, costa più di 10 € al kg.

2. Lavorazione e processamento

lavorazione e processamento del cibo secco per cani

Per realizzare delle crocchette viene utilizzata qualsiasi tipo di farina ad alto contenuto proteico che possa poi essere lavorata fino ad ottenere un composto appiccicoso ed amidaceo che può essere pressato e fatto passare attraverso un apposito estrusore così da assumere la forma tipica delle crocchette.

L'impasto viene fatto passare, grazie alla presenza di viti di grandi dimensioni, prima attraverso una botte e poi attraverso tanti tubi più piccoli che presentano all'estremità un'apertura sagomata, proprio come una sac a poche per decorare le torte. Il calore e la pressione nell'estrusore sono elevatissimi. Mentre l'impasto compresso fuoriesce dall’estrusore, un braccio rotante munito di lame affilate lo tagli in tanti pezzettini creando così le tipiche forme delle crocchette per cani o gatti, diverse a seconda dell'azienda produttrice.

Nonostante le elevate temperature che comporta questo tipo di lavorazione rendano ingredienti quali frutta, verdura e cereali più digeribili, hanno l'effetto opposto sulle proteine. Non sole le proteine, una volta cotte, diventano meno digeribili, ma si distorcono, o meglio si "denaturano", a causa delle temperature elevate. Queste proteine anormali possono contribuire nello sviluppo delle allergie alimentari, in quanto il sistema immunitario reagisce e si attiva contro queste proteine dalla struttura sconosciuta e/o che non si trova in natura.

Gli enzimi, particolari proteine che intervengono in migliaia di reazioni chimiche che avvengono in un organismo, sono particolarmente sensibili e vengono rapidamente distrutti dal calore, anche a temperature relativamente basse. I tipici enzimi alimentari che favoriscono la digestione di uno specifico alimento vengono distrutti durante il processamento ad elevate temperature che viene utilizzato per realizzare cibi secchi come le crocchette. Questo costringe il pancreas a compensare la perdita di enzimi. Con il tempo, il pancreas viene sottoposto a parecchio stress e si ingrossa, e questo può portare anche all'insorgenza di patologie quali la pancreatite, molto pericolosa in quanto mette a serio rischio la vita dei nostri amici animali.

3. Carboidrati

carboidrati nel cibo per cani: il mais

I carboidrati sono molecole che contengono carbonio (C), idrogeno (H), e ossigeno (O) — carbonio e acqua (H2O) — in altre parole, “idrato di carbonio.” Il carboidrato più semplice è lo zucchero; e tutti i carboidrati sono praticamente differenti configurazioni di zuccheri. Le fibre sono un particolare tipo di carboidrati creato dalle cellule vegetali per mantenere rigida la propria parete cellulare, consentendo in questo modo, alle piante, di crescere dal basso verso l'alto pur partendo da una base relativamente piccola. Servono degli enzimi speciali (le cellulasi) per digerire le fibre, enzimi che non sono presenti né nei cani né nei gatti.

I cani ed i gatti sono degli animali carnivori e mangiano per lo più carne. La loro dieta naturale è ricca di proteine e di alimenti con un elevato contenuto di umidità. Ad esempio, un ratto intero presenta un contenuto in carboidrati pari a circa l'8%. Le prede naturali (uccelli, conigli, roditori, ecc.) di questi animali presentano un contenuto in carboidrati pari a circa il 9-10%. La maggior parte di questa quota è costituita da glicogeno, la forma con cui lo zucchero viene immagazzinato all'interno dell'organismo a livello muscolare ed epatico; la restante parte proviene invece dal cibo non digerito presente all'interno dell'intestino delle prede. La dieta ideale per un carnivoro fondamentalmente è la dieta Atkins: ricchissima di proteine e grassi, e con solo una piccola percentuale di carboidrati complessi assunti tramite le verdure.

In media nelle crocchette per gatti la percentuale di carboidrati presente si aggira attorno al 30%; ma varia tra l'8% dei prodotti per gatti adulti e gattini della EVO (i carboidrati sono sostituiti dal 44% di proteine e da un altissimo 47% di grassi). Le fonti proteiche sono l'ingrediente più costoso, mentre le fonti di carboidrati il più economico; in genere quindi (ma ovviamente non sempre e comunque!) i prodotti alimentari che costano meno hanno un maggior contenuto in carboidrati.

Nonostante siano classificati come carnivori, i cani (e gli esseri umani) sono in realtà degli onnivori, nel senso che possono praticamente utilizzare qualsiasi alimento come fonte di energia e sostanze nutritive. Utilizzano i carboidrati come fonte diretta di energia trasformandoli in zuccheri più semplici. Gli zuccheri che vengono comunque assunti con la dieta ma che non servono come immediata fonte di energia o per ripristinare le riserve di glicogeno a livello epatico e muscolare, vengono trasformati in grasso. Questo avviene attraverso diversi pathway biochimici; anche se il pathway principalmente utilizzato dalla maggior parte dei mammiferi (che coinvolge la glucochinasi) per effettuare questo tipo di conversione è assente nei gatti. I felini, animali rigorosamente carnivori, utilizzano preferenzialmente proteine e grassi come fonte primaria di energia, e questi pathway sono obbligatori.

I felini possono digerire ed assorbire i carboidrati, ma questi carboidrati per lo più si trasformano rapidamente e direttamente in grasso.

Un altro aspetto negativo dei carboidrati è che hanno un alto indice glicemico; ovvero alzano i livelli di zucchero nel sangue più velocemente rispetto ad altre sostanze nutritive. L’aumento dei livelli di zucchero nel sangue stimola il rilascio dell'insulina, un ormone prodotto dal pancreas. L'insulina favorisce l'assorbimento degli zuccheri da parte delle cellule, dove possono essere utilizzati come fonte di energia. Senza l'insulina, non importa quanto le cellule possano "soffrire" a causa dell'assenza di una fonte di energia, gli zuccheri continueranno a rimanere comunque nel circolo sanguineo.

La lavorazione a temperature molto elevate aumenta l'indice glicemico dei carboidrati. Il mais - un ingrediente comune utilizzato nei cibi secchi - ha un indice glicemico simile a quello di una tavoletta di cioccolato. Se le crocchette sono messe a disposizione dei nostri amici animali in qualsiasi momento della giornata, i gatti, in particolare, potrebbero mangiarne un po' per volta fino a fare quasi 15-20 spuntini al giorno. Questo provoca tutta una serie di variazioni nei livelli di glicemia nel sangue e costringe il pancreas a secernere insulina ad ogni singolo spuntino. Una over-secrezione di insulina provoca una down-regolazione a livello cellulare e porta le cellule a diventare resistenti all'insulina. Questo è uno dei motivi per il quale le crocchette sono molto utili nel caso di diabete felino (Tipo II). Nonostante le crocchette non causano direttamente il diabete nei cani, contribuiscono comunque all'insorgenza della sindrome metabolica, una patologia pre-diabetica.

Il pancreas secerne anche il bicarbonato per neutralizzare l’acido presente nel cibo contenuto nello stomaco. Una continua stimolazione del pancreas favorisce la formazione di un ambiente alcalino in cui possono formarsi facilmente cristalli e calcoli urinari.

4. Calorie

Un cane obeso

Si stima che attualmente oltre il 50% dei cani e dei gatti in Italia sono in sovrappeso, e molti di loro sono obesi. Avere troppi chili in eccesso non rende assolutamente i nostri amici animali più carini e/o coccolosi, anzi abbrevierà la loro vita, creerà loro problemi inutili e facilmente evitabili e porterà sicuramente all'insorgenza di una o diverse patologie croniche, come il diabete, patologie renali o che interessano la vescica, artrite, insufficienza epatica, problemi gastrointestinali cronici, inefficienza del sistema immunitario, e cancro. Non aiutate assolutamente i vostri amici animali cedendo quando vi fanno gli occhioni dolci ed assecondando il loro appetito, sempre più abbondante e dovuto e stimolato principalmente dai cibi secchi.

I cibi secchi sono una fonte altamente concentrata di calorie. Nei cibi secchi e non in quello in scatola o in qualunque altro alimento ad alto contenuto di umidità, si può trovare il più alto contenuto in calorie. I cibi secchi sono la principale causa di obesità negli animali. L’obesità stessa porta poi all'insorgenza di tutta una serie di patologie tra cui:

  • Diabete
  • Vomito
  • Vomito cronico
  • Diarrea cronica
  • Elevata pressione sanguinea
  • Problemi cutanei ed al mantello
  • Lipidosi epatica (insufficienza epatica)
  • Pancreatite
  • Artrite
  • Patologie cardiache
  • Asma
  • Allergie cutanee
  • Malattie infiammatorie croniche intestinale
  • Malattie della vescica
  • Patologie renali

5. Disidratazione

gatto disidratato che beve l'acqua

Ovviamente, le crocchette sono prive di umidità e molto asciutte. Questo costituisce un grandissimo problema per i gatti, i cui antenati erano gatti selvatici che vivevano nel deserto. I gatti di oggi hanno ereditato dai loro antenati dei reni estremamente efficienti in grado di estrapolare fino all'ultima goccia di umidità dalle loro prede. Di conseguenza, i gatti è raro che siano assetati o in genere sentano il bisogno impellente di bere, in genere infatti non bevono acqua fino a quando non raggiungono una percentuale di disidratazione pari al 3% - ovvero un livello di disidratazione così elevato che la maggior parte dei veterinari sarebbe propensa a reintegrare i liquidi per via endovenosa. I cani sentono più facilmente la sete, il loro bisogno di bere è più evidente e pertanto assumono acqua molto più facilmente, pertanto sono meno inclini ad andare incontro a disidratazione.

La disidratazione causa o favorisce comunque diversi problemi di salute anche molto gravi, tra cui calcoli e cristalli urinari, infezioni alla vescica, patologie delle basse vie urinarie (FLUTD), costipazione, e patologie renali.

6. Possibili contaminanti

possibili contaminanti cibo nel cibo per cani e gatti

Dato i vari tipi di ingredienti con cui le aziende realizzano i prodotti alimentari presenti in commercio, come cereali intrisi di pesticidi ed animali malati, morti o in punto di morte, non deve sorprendere il fatto che a volte possano accadere brutte cose. Gli ingredienti utilizzati per realizzare gli alimenti per i nostri amici animali sono spesso altamente contaminati con tutta una vasta gamma di sostanze tossiche. Alcune di queste sostanze vengono distrutte durante le varie fasi di lavorazione, mentre altre permangono all’interno del prodotto stesso.

  • Batteri e tossine batteriche. Gli animali macellati, così come quelli che sono morti a causa di malattie, lesioni, ferite, o per cause naturali, vengono utilizzati come fonte di carne, come sottoprodotti e per realizzare farine animali da utilizzare poi negli alimenti che si trovano in commercio. Tra gli ingredienti trattati e lavorati che in genere vengono utilizzati per realizzare crocchette per cani e gatti vi sono la farina di pollo, la farina realizzata con sottoprodotti di pollame, e la farina di carne e ossa.

    Gli animali che muoiono in fattoria potrebbero giungere all'impianto di lavorazione dopo diversi giorni e non subito dopo il loro decesso. Queste carcasse possono essere contaminate da batteri quali Salmonella ed E. Coli, che vengono rilasciati dal tratto digerente in decomposizioni. Si ritiene che batteri pericolosi quali E. Coli contaminino più del 50% delle farine di carne.

    Il processo di lavorazione uccide i batteri, ma non elimina le endotossine prodotte da alcuni batteri durante la crescita. Queste tossine possono sopravvivere alle varie fasi di lavorazione, e possono indurre un certo tipo di disturbi oltre a favorire l'insorgenza di certe patologie. Le aziende che producono alimenti per animali non analizzano i loro prodotti alla ricerca di eventuali endotossine batteriche.

    Inoltre, gli aromi, come le "essenze", che vengono spruzzati sul cibo secco possono facilmente essere contaminati da Salmonella, come dimostrato dalla storia e da diverse patologie umane. Nel 2012, Salmonella ha contaminato ben 49 persone che semplicemente avevano toccato del cibo secco per cani.

  • Farmaci. Dato che animali malati o morti spesso vengono utilizzati come ingredienti per realizzare alimenti per cani e gatti, i farmaci che vengono utilizzati per trattare certe patologie o per l'eutanasia possono essere ancora presenti nella carne e negli organi di questi animali. La penicillina e il pentobarbital (un farmaco utilizzato per l'eutanasia) sono solo due dei farmaci che possono sopravvivere inalterati a tutto il processo di lavorazione che serve per produrre alimenti per cani e gatti. Gli antibiotici utilizzati nell'allevamento del bestiame favoriscono una certa resistenza agli antibiotici nei cani, nei gatti ma anche nelle persone.

  • Micotossine. Le sostanze chimiche tossiche prodotte dalle muffe o dai funghi vengono dette micotossine. Le moderne pratiche agricole, le condizioni meteorologiche avverse, e l'essiccamento e l'immagazzinamento del raccolto, se non fatti correttamente, possono favorire la formazione e la crescita della muffa. Gli ingredienti utilizzati per realizzare gli alimenti per i nostri amici animali più soggetti a contaminazione da micotossine sono cereali, quali grano e mais, e la farina di pesce. Ci sono state diverse segnalazioni ed altrettanti richiami che hanno interessato diversi prodotti alimentari e che sono stati fatti in seguito a diversi casi di decesso o al riscontro di gravi patologie in diversi animali domestici a causa di un potente veleno, l'aflatossina, presente nelle crocchette. Più di 100 cani sono morti a causa di questa tossina presente in diversi cibi secchi contaminati.

  • Residui di sostanze chimiche. Pesticidi, erbicidi, e fertilizzanti potrebbero lasciare dei residui sui prodotti vegetali. I cereali dichiarati non idonei per il consumo umano a causa della presenza di eventuali residui chimici possono essere legalmente utilizzati come ingredienti per realizzare alimenti per animali. In alcuni stati, come negli Stati Uniti ad esempio, non vengono effettuati nemmeno dei test per valutare la presenza del glifosato, il principio attivo presente nel Roundup® della Monsanto, quindi potrebbe essere presente, a prescindere dalla quantità, sia negli alimenti per animali che in quelli destinati al consumo da parte dell'uomo!

  • OGM. Anche le piante geneticamente modificate possono essere un problema. Negli Stati Uniti, a partire dal 2015, il 95% dei terreni coltivati a soia, l'88% di quelli coltivati cotone, e il 95% di quelli coltivati a mais sono stati seminati con varietà geneticamente modificate. Il mais, in particolare, presenta un'elevata contaminazione da glifosato. La farina di semi di cotone è un ingrediente particolarmente utilizzato nei mangimi per il bestiame, ma anche la soia ed il mais non sono da meno. Soia e mais sono utilizzati direttamente anche in molti prodotti alimentari per cani e gatti. Uno studio condotto 2010 ha rilevato la presenza di diverse e significative lesioni epatiche e renali nei ratti che avevano seguito una dieta a base di mais geneticamente modificato, oltre ad un aumento del tasso di insorgenza dei tumori. A meno che non venga dichiarato che il mais utilizzato in un certo alimento è in realtà mais da agricoltura biologica, quasi certamente conterrà elevati livelli di glifosato.

  • Acrilammide e altri prodotti della reazione di Maillard (MRP). Questi composti cancerogeni si formano a temperature di circa 120°C in alimenti in cui determinati zuccheri interagiscono con l'aminoacido asparagina (che si trova in grandi quantità nelle patate e nei cereali). Si formano durante un processo chimico che prende il nome di reazione di Maillard. La maggior parte dei cibi secchi contiene cereali o verdure ricche di amidi come le patate, e vengono lavorati e processati ad alte temperature (90-150° C a pressioni elevate durante l'estrusione; i prodotti da forno vengono cotti a oltre 260° C). Queste sono le condizioni ideali affinché avvenga la reazione di Maillard. Infatti, tale reazione è auspicabile che avvenga durante la produzione degli alimenti destinati ai nostri animali domestici in quanto dona al prodotto in questione un gusto gradevole rendendolo così più saporito, anche se comunque si riduce la biodisponibilità di alcuni aminoacidi, tra cui la taurina e la lisina. Non si conoscono, ad oggi, le quantità ed i possibili effetti dell’acrilammide e dei MRP, (molti dei quali sono tossici) negli alimenti per i cani e per i gatti.

7. Conservanti

conservanti nel cibo per cani e gatti

Non serve utilizzare conservanti nei cibi in scatola in quanto è la lattina stessa che serve a preservare questi alimenti. Le aziende che producono cibi secchi devono accertarsi che i loro prodotti siano a lunga conservazione (in genere tra i 12 ed i 18 mesi) così che possano rimanere commestibili e non subire danni durante le varie fasi di trasporto e stoccaggio, i grassi utilizzati in questi prodotti alimentari si mantengono intatti grazie all'utilizzo di conservanti "naturali" o artificiali. Tra i conservanti artificiali vi sono l'idrossianisolo butilato (BHA) e l'idrossitoluene butilato (BHT), il gallato di propile, il propylene glycol (usato anche come una versione meno tossica dell’antigelo usato per i motori delle auto), e l'etossichina. Vi sono poche informazioni che possano certificare la tossicità di questi antiossidanti, la loro sicurezza, le interazioni e l'uso regolare che ne viene fatto negli alimenti che potrebbero essere assunti ogni giorno dai nostri amici animali. Il propylene glycol, quel composto che mantiene gli alimenti semi-umidi ed i vari "pezzi" di cibo teneri e morbidi, non può essere utilizzato nel cibo per gatti in quanto provoca anemia in questi animali, ma può essere utilizzato, nonostante ciò, nel cibo per cani.

Nei prodotti alimentari destinati al consumo da parte dei nostri amici animali ed in alcuni alimenti destinati al consumo da parte dell'uomo è consentito utilizzare, anche se in quantità limitata, agenti potenzialmente cancerogeni come BHA, BHT e etossichina. L'uso di queste sostanze chimiche negli alimenti destinati ai nostri amici animali non è stato approfondito, e con il tempo l’accumulo di queste sostanze può incidere negativamente sulla salute. Non si sono mai condotti dei test per verificare se l’etossichina è sicura per i gatti. Nonostante ciò viene in genere utilizzata in molte diete "prescritte" dai veterinari.

8. Patologie epatiche

patologie epatiche dovute al cibo secco

Il fegato è il primo a ricevere tutto il sangue di ritorno dall'apparato digerente. Questo perché il fegato è un importante organo disintossicante, con sistemi enzimatici sempre presenti e pronti ad individuare e a degradare diversi possibili veleni. Nel fegato sono presente tantissimi globuli bianchi, sempre pronti ad attaccare i vari invasori.

Il fegato è anche responsabile della sintesi di diverse proteine, come l’albumina; sintetizza il colesterolo, la molecola base per la sintesi di diversi ormoni importanti; e produce la bile, essenziale per la digestione e per l’assorbimento dei grassi.

Il fegato dei gatti è particolarmente sensibile agli eventuali cambiamenti che vi possono essere nella dieta. Se un gatto non mangia, il fegato viene messo sotto stress e per risolvere la situazione inizia a chiamare i “rinforzi”. Nel caso dei gatti, vengono intaccate le risorse di grasso dell'organismo, il grasso entra in circolo ed il fegato lo recupera direttamente dal sangue e lo immagazzina nelle proprie cellule. Questo importante accumulo di grasso a livello epatico può diventare così importante da impedire alle cellule di funzionare correttamente, causando in alcuni casi una grave insufficienza epatica che può mettere a rischio la vita del gatto stesso e che prende il nome di “lipidosi epatica” (malattia del fegato grasso). I gatti in sovrappeso, e i gatti che mangiano per lo più o solo cibi secchi, sono quelli più a rischio.

9. Allergie e Asma

allergie alimentari provocate da un'alimentazione a base di crocchette

Potreste aver sentito dire che l'80% del sistema immunitario si trova nell'intestino. Nonostante ciò non sia propriamente vero, vi è un gran numero di globuli bianchi che vivono in gruppi (placche di Peyer) lungo le pareti interne dell'intestino. Questo ha senso, in quanto l'intestino, ma in generale l'apparato digerente, è una delle vie dirette attraverso cui invasori, virus e vermi possono entrare all'interno dell'organismo.

Come accennato in precedenza, le elevate temperature a cui sono sottoposti i cibi secchi durante le varie fasi di lavorazione e produzione possono denaturare le proteine, ovvero possono distorcere la loro struttura. La struttura è di fondamentale importanza per le proteine, solo una proteina che presenta una conformazione corretta può svolgere correttamente la sua funzione. La struttura e la conformazione di una proteina servono anche per consentire al sistema immunitario di identificare e distinguere le proteine dell'organismo ("self") dalle proteine esogene. Virus, batteri, funghi e altri invasori vengono tutti identificati e distinti tra loro in base alle proteine che si trovano sulla loro superficie. Quando una delle cellule del sistema immunitario identifica una proteina e la classifica come esogena, viene attivata una cascata di segnalazione che serve a rinforzare le difese immunitarie ed a produrre anticorpi diretti contro quella specifica proteina. Gli anticorpi, in circolo, vanno alla ricerca degli antigeni contro cui sono diretti e presenti sugli organismi invasori; quando individuano l'antigene presente sull'invasore, si legano ad esso ed inviano dei segnali per ricevere aiuto ed eliminare il prima possibile l’invasore. L'infiammazione è una delle risposte primarie.

Quando una delle cellule del sistema immunitario individua una proteina anomala vengono prodotti degli anticorpi diretti contro di essa, in questo modo ogni volta che questa proteina fa la sua apparizione all'interno dell'organismo, gli anticorpi si dirigono tutti contro di essa e stimolano l'infiammazione. Più proteine anomale o esogene = più infiammazione.

L'intestino non tollera molto bene questo tipo di reazione e pertanto inizierà a rifiutare il cibo in un modo o nell'altro: vomito, diarrea, o entrambi. I gatti in genere sono alquanto propensi a vomitare, e in effetti, il vomito è il sintomo principale delle allergie alimentari, così come le conclamate malattie infiammatorie croniche intestinali.

Una vera e propria allergia alimentare è diversa da un’intolleranza alimentare, sebbene i sintomi possano essere gli stessi. Un'allergia alimentare coinvolge il sistema immunitario, mentre un’intolleranza alimentare può essere semplicemente una reazione a qualcosa presente in un certo alimento, un colorante, un agente strutturante o altri additivi. In genere si tratta di allergie alle proteine; ma le proteine non sono presenti solo nella carne, ma anche nella soia, nel mais, nel frumento e in altri cereali.

Sia le allergie sia le intolleranze alimentari sono molto comuni in soggetti che seguono diete a base di crocchette. Fortunatamente, entrambe sono trattabili con delle terapie dietetiche.

10. Calcoli renali ed alla vescica

calcoli renali e alla vescica: conseguenze di un cattiva alimentazione

Sia i cani che i gatti possono presentare problemi alla vescica ed ai reni quali infiammazione, cristalli o calcoli. Queste patologie possono aggravarsi se si segue una dieta a base di crocchette, ma le crocchette stesse possono essere la causa primaria di questi problemi.

I gatti possono presentare una patologia nota come "patologia delle basse vie urinarie" (in genere indicata con acronimi quali FLUTD o LUTD anche se a volte viene indicata come sindrome urologica felina o FUS, un vecchio termine oggi ritenuto obsoleto), ma nonostante il nome non si tratta di una singola patologia. Infatti sono note ad oggi almeno tre variati distinte di FLUTD:

  • Cistite – Letteralmente “infiammazione della vescica”. La maggior parte dei casi di FLUTD (circa 2/3) possono essere classificati come "cistite idiopatica" (infiammazione della vescica di causa sconosciuta). Questa patologia che si riscontra nei gatti può essere paragonata alla cistite interstiziale nelle donne. È raro che i batteri siano coinvolti - nella maggior parte dei casi si tratta di infiammazioni "sterili". (I gatti affetti da diabete o in età avanzata sono più inclini a contrarre infezioni batteriche, perché le loro difese immunitarie sono compromesse.)

  • Cristalluria - Patologia in cui si formano dei cristalli di minerali nella vescica. Ci sono molti tipi di cristalli che si possono formare nei cani, ma solo due sono i più comuni nei gatti: la struvite (detta anche fosfato idrato di ammonio e magnesio), e l'ossalato di calcio. I maschi affetti da blocco vescicale in genere presentano dei cristalli intrappolati, dalla vescica irritata, all'interno di una matrice con del muco. Questo "tappo" o ostruzione che si forma può scivolare lungo l'uretra e rimanere bloccato a livello del punto in cui l'uretra si restringe alla sua estremità.

  • Urolitiasi - Dal greco "Lithos" significa pietra, mentre "Uro" naturalmente indica il coinvolgimento dell'apparato urinario. Solo il 20% dei casi di FLUTD possono essere classificati come calcoli alla vescica - nella metà dei casi si tratta di calcoli di struvite, nell'altra metà di calcoli di ossalato di calcio. I calcoli si formano più facilmente quando l'urina è molto concentrata, questo aumenta tantissimo la possibilità che le varie sostanze - tutte presenti all'interno dell'urina - collidano tra loro e restino legate le une alle altre dando così origine ai cristalli o ai calcoli. I calcoli di struvite possono essere sciolti ed eliminati facendo seguire al proprio amico a quattro zampe e per un certo periodo limitato di tempo una dieta veterinaria purificata (solo cibi in scatola, possibilmente!), mentre i calcoli di ossalato di calcio devono essere rimossi chirurgicamente.

Anche i cani possono avere la cistite o possono presentare cristalli o calcoli a livello dell'apparato urinario. Tuttavia, nei cani, è molto più probabile che tali patologie siano dovute alla presenza di batteri, in parte anche perché la maggior parte dei cani non possono urinare quando vogliono, possono infatti intercorrere parecchie ore tra un episodio di minzione e l'altro. Tra le naturali difese dell'apparato urinario vi è il fatto che l'urina scorrendo attraverso il tratto urinario lo pulisce eliminando la presenza di eventuali batteri. Quando non si urina per parecchie ore e pertanto si trattiene l'urina all'interno della vescica, i batteri hanno molto più tempo per colonizzare la vescica ed iniziare a fare danni.

Il modo migliore per prevenire eventuali problemi alla vescica è far sì che abbondanti quantità di liquidi scorrano attraverso il sistema urinario così da eliminare batteri, cristalli, calcoli e qualsiasi altra particella o sostanza che potrebbe causare problemi.

Il fatto che le crocchette siano praticamente disidratate ed abbiano un contenuto di umidità inesistente fa sì che l'urina sia particolarmente concentrata, favorendo così la formazione di cristalli e calcoli a livello dell'apparato urinario. È necessario seguire una dieta a base di cibi umidi per mantenere in buone condizioni l'apparato urinario; soprattutto per qui soggetti, cani o gatti che siano, che hanno avuto già problemi alla vescica in passato.

Che cosa fare?

conclusioni sul cibo secco per cani e gatti

Per dare al vostro amico a quattro zampe il corretto apporto di umidità e di proteine e favorire in questo modo il benessere e la salute di tutto l'organismo provate a fargli seguire una dieta che includa anche o esclusivamente cibi in scatola, piatti preparati in casa o cibi crudi (dieta BARF).

Anche se il cibo in scatola è in effetti un alimento processato e lavorato, viene cotto solo una volta (per poco tempo ed a temperature inferiori), e non due volte ed a temperature elevate come i cibi secchi (cotti la prima volta quando vengono lavorati i vari ingredienti e prodotti di origine animale utilizzati, e la seconda volta durante il processo di estrusione). Il cibo in scatola inoltre presente un contenuto in proteine di gran lunga superiore a quello del cibo secco.

I piatti fatti in casa sono la soluzione ideale, se realizzati seguendo ricette complete e bilanciate. Attenzione: La maggior parte dei "libri di cucina" e delle ricette che si trovano in rete NON sono complete e bilanciate, e possono causare gravi danni ai vostri amici a quattro zampe con il passare del tempo. Qui troverete una nostra raccolta di ricette casalinghe da preparare al vostro cane o gatto.

Quando cucinate e preparate da mangiare per il vostro amico a quattro zampe siate consapevoli di essere gli unici e soli responsabili della qualità degli ingredienti che utilizzate, e che eventualmente potrete ricorrere, a seconda dei vari piatti e delle varie ricette, a degli integratori a seconda ovviamente anche delle esigenze del vostro cane o del vostro gatto, piuttosto che optare per un alimento che "va bene per tutti" come molti dei prodotti che si trovano in commercio.

I piatti tipici di una dieta a base di carne cruda possono essere fatti in casa, acquistati surgelati oppure liofilizzati. Aggiungere anche solo un po' di carne cruda alla dieta che il vostro amico a quattro zampe sta seguendo, a base dei classici alimenti presenti in commercio, può fare la differenza.

Tuttavia, la carne cruda è sempre contaminata da batteri, ma in alcuni casi anche da vermi e da altri parassiti. I cani ed i gatti sono abbastanza resistenti a batteri quali Salmonella, Campylobacter, e altri batteri o parassiti che possono contaminare la cerne; le uova dei parassiti e le cisti possono essere rese inoffensive congelando i prodotti a -5°C per tre giorni prima dell’utilizzo.

Barbara Lombardi dott.ssa Barbara Lombardi

Barbara Lombardi è una veterinaria nonché scrittrice freelance specializzata sul tema della salute e del benessere degli animali domestici. Amante appassionato di cani e gatti, Barbara ha una grande esperienza nella scrittura di articoli sulla cura dei nostri amici animali.

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5 Commenti
  1. Martina

    Grazie mille per tutte le queste informazioni!! Questo è il migliore blog in Italia! bravi!!!
  2. tonny79

    articolo fantastico e molto approfondito. bravissimi!!
  3. Damiano

    il mio cane e' deceduto da due giorni presumibilmente da ascesso paraprostatico gravissimo. E stato alimentato con crocchette della Gemon a base di carne di agnello e riso (cosi' era indicato sulla confezione). E' posibile che la causa di morte sia riportabile alla alimentazione ?
  4. Paolo

    Questo articolo è da stampare e incorniciare! Bravissimi e continuate così.
  5. Fiorella Piasentin

    Aver letto l articolo mi ha dato un senso di ansia per la mia maltesina che ora dopo due anni rifiuta i croccantini e io insistevo.....
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